Ospite di Good Morning Business questo lunedì, il presidente della Energy Regulatory Commission ha decifrato gli sviluppi recenti e futuri dei prezzi dell’elettricità.
A quanto ammonterà la bolletta elettrica francese nel 2025? Come annunciato prima del fine settimana da Michel Barnier, dovrebbe diminuire del 14% anziché del 9% per l’80% delle famiglie che hanno sottoscritto la tariffa regolamentata o un’offerta ad essa indicizzata. Il governo, infatti, ha finalmente deciso di rinunciare ad aumentare in modo significativo l’imposta nazionale sul consumo finale di elettricità (TICFE) che, insieme all’Iva, rappresenta un terzo della bolletta elettrica delle famiglie. Se gli arbitrati per determinare l’esatto aumento del TICFE dal 1° febbraio dovranno ancora essere svolti, il presidente della Energy Regulatory Commission (CRE) accoglie con favore la decisione dell’esecutivo:
“Per quanto riguarda le tasse, possiamo ancora essere lieti che il governo abbia detto che non le aumenterà troppo”, ha dichiarato Emmanuelle Wargon sul set di BFM Business.
Mentre prima della crisi energetica erano compresi tra 40 e 50 euro per MWh, nel 2022 i prezzi dell’elettricità sono balzati fino a toccare il picco di 1.000 euro per MWh nel momento culminante della crisi. “Oggi i prezzi si stabilizzano tra 65 e 70 euro per MWh, osserva Emmanuelle Wargon. I prezzi futuri dell’elettricità consegnata nel 2027 o 2028 saranno intorno ai 65 euro per MWh. A meno che non ci sia un segno nero o un nuovo disastro, i prezzi dovrebbero rimanere in questa zona .”
Verso un aumento dei prezzi di rete dal 1° febbraio?
D’altro canto, la riduzione della fattura francese grazie al calo dei prezzi di mercato potrebbe essere ancora inferiore a quanto annunciato, nonostante la ritirata del governo sull’aumento del TICFE. Emmanuelle Wargon ricorda infatti che la CRE si è recentemente data la possibilità di rivedere la tariffa per l’uso della rete elettrica pubblica (TURPE) il 1° febbraio, mentre tradizionalmente cambia ogni 1° agosto. L’obiettivo della Commissione di regolamentazione dell’energia è in particolare quello di agevolare l’evoluzione della legge francese ed evitare un effetto “yo-yo”.
“L’arbitrato non è ancora stato fatto, prenderemo la decisione a fine dicembre o inizio gennaio”, aggiunge mentre si prevede un aumento della TURPE.
In tema di imprese, il presidente della CRE conferma una trattativa “difficile” tra EDF e gli elettrointensivi, anche se “sono state firmate un certo numero di lettere di intenti”.
Per quanto riguarda le imprese in generale, Emmanuelle Wargon indica che ora possono approfittare dello sviluppo del mercato dei fornitori per “negoziare contratti di 2-3 anni che permettano loro di avere una certa visibilità”. Secondo l’ex ministro, le ultime aziende che hanno sofferto l’impennata dei prezzi durante la crisi energetica vedranno presto scadere i loro contratti e potranno firmarne uno nuovo a condizioni più vantaggiose.