Mercoledì mattina l’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso Mumin Al-Jabari, un alto funzionario dell’unità di cecchini della Brigata Gaza City di Hamas. L’operazione è avvenuta in una stanza dell’ex scuola Al-Tabaeen, oggi utilizzata come base operativa dall’organizzazione terroristica. Secondo il portavoce dell’IDF, l’attacco è stato effettuato dall’aeronautica israeliana sulla base delle informazioni fornite dall’esercito e dallo Shin Beth (servizi di sicurezza interni). “Al-Jabari ha diretto e compiuto attacchi terroristici contro le truppe dell’IDF nella Striscia di Gaza e ha immagazzinato una grande quantità di armi nella stanza in cui operava”, si legge nella nota.
Lo scorso agosto l’esercito israeliano aveva già colpito questo stesso edificio, utilizzato come rifugio attivo, eliminando più di 30 terroristi di Hamas e della Jihad islamica.
“Si tratta di un nuovo esempio di sfruttamento sistematico da parte della Jihad islamica delle infrastrutture civili e della popolazione civile come scudo umano per le sue attività terroristiche”, sottolinea l’esercito israeliano, che afferma di aver adottato “numerose misure per ridurre al minimo il rischio di danni alla popolazione”. civili, compreso l’uso di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e intelligence supplementare”.
Durante il fine settimana, le forze israeliane hanno ucciso anche Ahmad Abd el-Halim Abu Hussein, responsabile del lancio di razzi dal battaglione di Hamas West Jabaliya. “Abu Hussein è stato responsabile di numerosi attacchi con razzi e mortai contro cittadini israeliani e soldati dell’IDF che operavano nella Striscia di Gaza”, ha detto l’esercito. Tra gli altri terroristi eliminati c’era Muhammad Abd al-Rahman Muhammad Zakout, che aveva partecipato ai massacri del 7 ottobre in territorio israeliano.
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