L'Armenia, formidabile paese di transito per il commercio clandestino dell'oro
Nonostante le sanzioni, la Russia riesce a vendere il suo oro all’estero, abbastanza da generare un flusso finanziario in dollari molto ambito da questo paese finanziariamente isolato dalla maggior parte del mondo. Per realizzare queste esportazioni, la Russia beneficia del sostegno di un paese in particolare: l’Armenia. Dal 2022, infatti, le aziende armene importano grandi quantità di oro russo, che vengono poi riesportati negli Emirati Arabi Unitirivelano i media L'Insider et Hetq. Secondo i due giornalisti, se i russi hanno scelto l'Armenia come paese di transito, è perché, grazie all'Unione economica eurasiatica, non esiste alcuna frontiera doganale (e quindi dazi doganali) tra i due paesi, il che facilita l'importazione in Armenia. Per quanto riguarda le esportazioni, anche in Armenia le cose sono facili poiché questo paese non impone dazi doganali sull’esportazione di oro.
Nonostante le sanzioni americane vietino qualsiasi operazione commerciale con l’oro russo, le statistiche doganali armene mostrano che questo Paese ha importato 111 tonnellate tra gennaio 2023 e marzo 2024, per un valore di 6,2 miliardi di dollari. Si tratta di una quantità eccezionale in un Paese dove il Pil non supera i 19,5 miliardi di dollari.
L’Armenia importa anche enormi quantità di banconote in dollari, destinate alla Russia
Se anche così si potesse immaginare che gli armeni avrebbero improvvisamente sviluppato un appetito per l’oro e avrebbero iniziato ad acquistarlo in modo massiccio, anche le statistiche doganali armene smentiscono questa ipotesi inverosimile. Si dice che nel 2023 circa 59 tonnellate di oro siano state esportate principalmente negli Emirati Arabi Uniti. Volumi minori sono stati inviati anche in Cina e Hong Kong. E per farsi pagare, la Russia usa anche metodi dubbi: lo dimostrano le stesse statistiche doganali armenenel 2022, l’Armenia ha registrato l’importazione di 1,45 miliardi di dollari in contanti e obbligazioni dagli Emirati Arabi Uniti, un volume anormalmente elevato.
I giornalisti di L'Insider et Hetq sono stati anche in grado di identificare le società armene che hanno acquistato e riesportato questo oro. Alcune di esse erano state fondate da oligarchi o politici influenti e la maggior parte di queste società non svolgeva altre attività. Anche l’attività di queste aziende è diminuita drasticamente e per alcune si è addirittura fermata dal maggio 2024, una tendenza evidenziata anche dalle statistiche doganali.