È stato il marito Jean-Jacques Voisin ad annunciare la triste notizia sui social network. Valérie Duchâteau, chitarrista dalle dita d’oro, è morta all’età di 55 anni dopo una lunga malattia. Musicista e virtuosa eccezionale, ha dato al suo strumento preferito le lettere di nobiltà. “Te ne sei andato ieri, tra le braccia di tuo figlio e stringendomi le mani con le poche forze che ti erano rimaste dopo questa lunga lotta contro la malattia che tu ed io sapevamo fosse perduta da molto tempo. Queste mani magiche che hanno fatto sognare il tuo pubblico dal tuo primo concerto tenuto all’età di 11 anni fino al 22 ottobre 2023 quando sei salito sul palco, per l’ultima volta, a Narbonne, alle porte della tua cara Catalogna al tuo cuore“, scrive con delicatezza.
Carriera internazionale
Nata a Metz, Valérie Duchâteau si è immersa molto presto nella cultura catalana a Céret dove è arrivata all’età di 4 anni. A nove anni, il suo primo insegnante, Angel Iglesias, la portò a Barcellona dove si immerse un po’ di più in quest’arte. Alexandre Lagoya le succederà due anni dopo: ne fa la sua allieva privilegiata e lei otterrà, nel 1985, il 1°È premio del Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi.
Sarà poi New York, con la 1È Premio Fondazione d’Addario. Abbastanza per aprire la strada ad una carriera internazionale come chitarrista classico. Ha iniziato a comporre, ha registrato una serie di album e ha scritto la musica per diversi programmi televisivi, in particolare Inviato speciale. Mentre lancia una serie di riviste dedicate alla chitarra.
Dopo un periodo come prima solista all’Opera di Parigi, ha successivamente reso omaggio a Barbara (La Chitarra canta Barbara), Django Reinhardt (Parfum de Django), Jacques Brel (La chitarra canta Jacques Brel). Durante l’inizio della serie Capolavori della chitarra classica. Ci sono non meno di 14 album pubblicati. E migliaia di esibizioni per questa ormai eterna Regina della chitarra.
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