Joanie Lepage, accusata e detenuta dal 21 agosto in relazione all’omicidio dell’influencer di criptovalute Kevin Mirshahi, vorrebbe uscire di prigione.
Il suo avvocato, Me Patrick Davis, presenterà una richiesta il 4 dicembre al tribunale di Montreal, affinché il suo cliente possa ottenere la libertà provvisoria.
“In caso di mia liberazione, risiederò con i miei genitori [à Les Cèdres]possiamo leggere nel documento ottenuto dall’ Saint-Francois. Accetto il fatto che i miei genitori, più specificatamente mia madre perché è in pensione, supervisionino il controllo delle mie condizioni di rilascio dal Tribunale e sono disposto a rispettare tutte le regole della sua casa.
Assicura inoltre la sua collaborazione nel procedimento giudiziario relativo alla vicenda per la quale è stata accusata.
Di fronte a fatti compiuti
Joanie Lepage, 32 anni, è accusata dell’omicidio di Kevin Mirshahi, la cui morte è avvenuta nella sua casa situata a Les Cèdres. Ricorda che questo influencer della criptovaluta, e altre tre persone, sono stati rapiti a Montreal e poi sequestrati.
Tuttavia, la divulgazione delle prove non è completa. Alla difesa sono stati forniti i dettagli dei fatti.
La richiesta riassume così i fatti raccontati nella sintesi. L’imputata sarebbe stata avvicinata intorno al 21 giugno per concedere la sua residenza a privati. Si sarebbe trovata di fronte al fatto compiuto.
“Una volta orchestrato il rapimento delle vittime, la vittima [Joanie Lepage]si è presentata presso la propria abitazione e ha constatato la commissione del reato», si legge nella richiesta. La signora Lepage, secondo il documento, aveva lasciato l’abitazione e quindi non aveva assistito a nulla al momento dell’omicidio.
“Secondo la tesi del convenuto [le ministère public]il ricorrente, non ha partecipato direttamente all’aggressione. La sua partecipazione si sarebbe limitata a consentire l’accesso alla sua abitazione a complici non accusati”, si legge nella richiesta. Gli imputati avrebbero inoltre fornito generi alimentari ai complici non imputati.
Il suo arresto sarebbe avvenuto “senza preavviso”, prima che l’imputata si consegnasse alle autorità. Lei però non ha opposto resistenza e ha sempre collaborato.
Secondo le prove disponibili, l’imputato non sembra conoscere le presunte vittime prima dei fatti. Inoltre, nulla dimostra che abbia “un temperamento violento, o una natura esplosiva, o che cerchi di eludere la giustizia”.
Altri due arresti
Nel caso di Kevin Mirshahi, la Sûreté du Québec ha effettuato per il momento due arresti. Si tratta di Darius Perry e Nackael Hickey, accusati di complicità e falsa detenzione. Dovranno tornare davanti al giudice del tribunale questo venerdì.
In questo caso, la Sûreté du Québec sta cercando anche Guillaume Norbert, 36 anni, di Saint-Lazare.