quale sarà il risultato delle elezioni legislative dopo la sua partenza da LR?

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Aurélien Pradié si candida alla rielezione come deputato del Lot alle elezioni legislative del 2024. Ma chi ha lasciato il partito repubblicano può sperare di essere rieletto? E con quale risultato?

Membro storico della destra tradizionale, Aurélien Pradié ha deciso di rompere con il partito Les Républicains a pochi giorni dal primo turno delle elezioni legislative. Ma non rinuncia a una possibile rielezione a deputato in occasione delle elezioni di domenica 30 giugno e di quella del 7 luglio: è un candidato indipendente nella 1ª circoscrizione elettorale di Lot. L’ex LR che non rinnega i suoi valori e le sue idee politiche lasciando il partito, anzi secondo lui è un modo per restarvi fedele mentre “il partito LR è morto” dopo l’alleanza conclusa dal partito hanno sfidato il Presidente Eric Ciotti e il Raduno Nazionale.

Aurélien Pradié si presenta quindi come un candidato gollista di destra indipendente dalle LR – che di fatto non hanno più un candidato nel collegio elettorale – e si oppone al Raggruppamento Nazionale e al Nuovo Fronte Popolare, in particolare a La France insoumise, che descrive come due “estremi” ne La Dépêche: “Mélenchon e Le Pen sono due facce della stessa medaglia”. Il deputato del Lot vuole anche offrire un’altra voce alla politica di Emmanuel Macron. Riconosce che l’iniziativa è rischiosa ma ritiene che “è giunto il momento degli avventurieri politici” e che questa avventura “non deve preoccupare, deve rassicurare ed entusiasmare chi, nella mia famiglia politica, vuole ancora crederci”.

Un allontanamento improvviso e definitivo da LR

L’annuncio ha inferto un nuovo colpo al tradizionale partito di destra: Aurélien Pradié, ex numero due del partito, ha sbattuto la porta ai repubblicani mercoledì 26 giugno, a pochi giorni dalle elezioni legislative. Il deputato di Lot, candidato alla rielezione, ha assicurato a La Dépêche che la sua partenza è definitiva, perché il partito “non è più in grado di parlare ai francesi”. “LR è morto” arriva addirittura a dire Lotois.

Aurélien Pradié si presenta quindi come candidato indipendente sotto l’etichetta del suo micro-partito “Du Courage” creato durante le ultime elezioni regionali, che mira a diventare più politico secondo il suo fondatore, anche se non specifica come . Aurélien Pradié non è l’unico ad essersi liberato da LR. Egli assicura che 30 candidati, di cui dieci uscenti, in Francia non si attaccheranno alla LR presieduta da Eric Ciotti, ma al suo micro-partito. E invita i LR che non sono d’accordo con Ciotti a portare con lui o altrove la loro indipendenza.

Quale risultato per Aurélien Pradié alle elezioni legislative?

Durante le elezioni legislative del 2022, Aurélien Pradié vinse ampiamente in entrambi i turni contro i suoi concorrenti, compreso quello della Nuova Unione Popolare Ecologica e Sociale (Nupes), l’alleanza di sinistra dell’epoca. Ha ottenuto il 45,46% dei voti contro il 22,26% del candidato di sinistra poi al ballottaggio con il 64,63% contro il 35,37%. Un punteggio migliore di quello che gli permise di essere eletto alla sua prima tornata elettorale nel 2017: al primo turno arrivò secondo dietro al candidato della maggioranza (24,64% contro 28,67%) ma vinse di misura al secondo turno con il 51,32% dei voti. i voti.

Ma il Raggruppamento Nazionale ha fatto passi avanti nella prima circoscrizione elettorale del Lot e ha vinto le elezioni europee del 9 giugno. L’estrema destra ha ottenuto il 27,42% dei voti, mentre il Partito repubblicano è arrivato solo in quarta posizione con il 7,14% dei voti, dietro al Partito socialista (18,73%) e alla maggioranza presidenziale (13,04%).

Aurélien Pradié potrebbe quindi competere con i candidati del Raggruppamento Nazionale, dell’Unione della Sinistra e della maggioranza presidenziale. Tanto più che si ritrova senza etichetta, ma nonostante la sua uscita dal partito gli elettori di Lot collocano l’eletto nello spettro politico e lo conoscono, il che avvantaggia il deputato uscente.

Cosa dicono i sondaggi sulle elezioni legislative?

I risultati dei sondaggi sulle elezioni legislative, che potevano essere pubblicati fino alla mezzanotte di venerdì 28 giugno, non sono stati ottimisti per la destra tradizionale. Hanno messo in testa l’estrema destra con più di un terzo delle intenzioni di voto. Seguì il sindacato della sinistra intorno al 30%, la maggioranza presidenziale intorno al 20%, mentre la destra, a parte i repubblicani filo-Ciotti, si alleò con l’estrema destra sotto la soglia del 10%.

Questi sondaggi riflettono le tendenze osservate in un momento specifico, ma non possono essere considerati previsioni accurate dei risultati legislativi. Tanto più che i sondaggi si svolgono a livello nazionale mentre le elezioni legislative ammontano a 577 elezioni locali.

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