Un’e-mail anonima con oggetto “Comunicato stampa per fermare l’azione dei megabacini Charpentier” : come ilAgenzia France-Presse, la scrittura di La Nuova Repubblica Centro-Occidentale è stato destinatario, nella mattinata di lunedì 25 novembre 2024, di un messaggio riconducibile agli attivisti antibacino. Sono trascorse poco più di cinque ore dall’incendio scoppiato la notte precedente nei locali di Charpentier TP a L’Oie, in Vandea.
Sette mezzi pesanti e una macchina movimento terra sono andati distrutti nel parcheggio esterno al cantiere, che ospita la sede del gruppo e la filiale dei lavori pubblici, ovvero settanta dipendenti: allertati alle 3.50, ventuno vigili del fuoco hanno salvato altri due camion , una livellatrice e piccole attrezzature dalle fiamme.
Questo orco del Poitou ha costruito il suo impero sull’artificializzazione della terra e su grandi progetti inutili
Estratto dall’e-mail anonima
“I primi accertamenti parlano di almeno due incendi e di un’effrazione al cancello dell’aziendaha informato Sarah Huet, pubblico ministero di La Roche-sur-Yon, in un comunicato stampa. In queste condizioni viene favorita l’ipotesi di un incendio di origine dolosa. Le indagini sono in corso, la sezione ricerche di Nantes è stata unita al gruppo della gendarmeria della Vandea. » Il presidente di Charpentier TP ha presentato un reclamo all’inizio del pomeriggio: Didier Airieau non ha voluto commentare.
Bacini no grazie “prendete nota”
Se questo gruppo è stato preso di mira è a causa del suo coinvolgimento nella costruzione di diverse riserve sostitutive, quella di Sainte-Soline ad esempio: per gli autori dell’e-mail, “Sono state le sue macchine a demolire in Vandea, a prosciugare nella Charente-Maritime e a scavare a Deux-Sèvres. Questo orco del Poitou ha costruito il suo impero sull’artificializzazione della terra e su grandi progetti inutili. Con i suoi 130 milioni di euro di fatturato e le sue diciannove società, questo gruppo dannoso è cresciuto notevolmente in cambio del suo ruolo nei cantieri che stanno distruggendo il Marais Poitevin e il Mellois. » Infatti, « mettere fuori pericolo queste macchine permette di fermare concretamente i lavori in corso e di ricordare che nessun responsabile di questi è irraggiungibile”.
Come le Rivolte della Terra, anche Bassines non merci ha ricevuto il messaggio della rivendicazione: “Prendiamo atto di queste azioni, non siamo né gli sponsor né gli autoriha indicato Julien Le Guet, il suo portavoce. Questa azione è un po’ senza precedenti: assomiglia a ciò che sta accadendo sulla A69 dove il degrado delle attrezzature è regolare. » Così come l’incendio di un escavatore meccanico della società 2 Sévienne Service nell’estate del 2021 a Saint-Sauvant, città che dovrebbe ricevere la riserva di sostituzione SEV 14.
« Terra Retailleau… »
“È vero Charpentier TP è uno di questi “profittatori del bacino” denunciati, in una mappa interattiva, per il loro coinvolgimento prima dell’apertura del cantiere di Sainte-Soline, sviluppa Julien Le Guet. Oggi siamo molto consapevoli che il nostro movimento va ben oltre noi. E posso capire che i cittadini, vedendo che il lavoro continua nonostante resistenze, forti mobilitazioni e decisioni legali a nostro favore, arrivino a tale fine. Ora ioDovremo stare attenti alle conseguenze. Perché un evento del genere in “Retailleau Land”…” Retailleau, dal nome del ministro degli Interni, Bruno di nome: l’ormai ex senatore della Vandea ha chiamato anche Didier Airieau per esprimergli il suo sostegno.
Qualsiasi attore che si unirà ai futuri progetti di mega-bacino ne subirà le conseguenze.
Estratto dall’e-mail anonima
“Con il nostro gestoscrivi infine agli autori della email, Prendiamo atto che la sequenza che stiamo intraprendendo non è più quella di rendere visibili gli attori già noti a tutti, che sono stati più volte interrogati, ma di incidere in modo evidente sulla prosecuzione dei progetti per farli fermare”.
Da ora in poi, “qualsiasi attore associato ai futuri progetti di megabacini, sia a Saint-Sauvant, Clouère, Deux-Sèvres, Vienne che in qualsiasi altro luogo in cui i progetti sono all’ordine del giorno, ne subirà le conseguenze “..
Verso un rinvio del nuovo processo contro Julien Le Guet a Niort
Julien Le Guet viene convocato, venerdì 29 novembre 2024 alle 13:30, davanti al tribunale penale di Niort: questa volta, l’attivista anti-bacino deve rispondere di diffamazione contro l’ex capo dei gendarmi di Deux-Sèvres, il colonnello Ludovic Vestieu , seguendo un tag. Era prevista una manifestazione di sostegno, a partire dalle 12 di quel giorno, davanti al tribunale: l’appello a manifestare è stato annullato e il processo ha dovuto essere rinviato. “Il fascicolo verrà sicuramente rinviato a seguito della richiesta del difensore della parte civile alla quale né la difesa né l’accusa si oppongonospecificato al NR la sera di lunedì 25 novembre 2024 il pubblico ministero di Niort, Julien Wattebled. Questa decisione, però, spetta al tribunale, che dovrà eventualmente fissare anche la data. »