La morte del cardinale Ayuso, promotore del dialogo tra le religioni

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Il Prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso è morto questo lunedì 25 novembre al Policlinico Gemelli di Roma, all’età di 72 anni. Alla guida del dicastero dal 2019, aveva accompagnato il Papa in quasi tutti i suoi recenti viaggi apostolici. Il suo stato di salute lo aveva costretto negli ultimi tempi a continui ricoveri e interventi chirurgici. Anche questo lunedì mattina Francesco aveva chiesto di pregare per lui.

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Un carattere discreto, gentile, di grande intelligenza, grande conoscenza e profonda fede. Lo si vedeva spesso passeggiare lungo Via della Conciliazione, pregando a bassa voce mentre si recava al suo ufficio. Così molti ricordano il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, prefetto del Dicastero per il dialogo interreligioso, morto oggi, 25 novembre, all’età di 72 anni. Era ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma. Anche questo lunedì mattina il Papa, nel corso di un discorso pronunciato davanti ad una delegazione internazionale giainista alla quale hanno partecipato rappresentanti del dicastero, ha menzionato il cardinale spagnolo: «È molto malato, è in fin di vita“, ha detto.

Il cardinale soffriva da tempo di problemi di salute che lo costrinsero a ripetuti ricoveri e interventi chirurgici. Per questo non ha potuto accompagnare il Papa lo scorso settembre nel lungo viaggio nel Sud-Est asiatico e in Oceania, dove era forte la componente interreligiosa. Uno dei tantiviaggi di confraternita», come il cardinale, grande conoscitore dell’Islam e del mondo arabo, amava descrivere le visite di papa Francesco nei Paesi dove la Chiesa cattolica è minoritaria, per rafforzare il dialogo tra le religioni, priorità del pontificato. Viaggi ai quali il cardinale spagnolo aveva sempre partecipato all’interno della delegazione pontificia.

Nel 2019 ha vissuto in particolare il viaggio negli Emirati Arabi Uniti e poi in Marocco come segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, e quello di novembre in Thailandia e Giappone, come presidente dello stesso dicastero poche settimane dopo la sua creazione cardinalizia , 5 ottobre 2019. Era poi presente durante lo storico viaggio del Papa in Iraq, nel marzo 2021, il primo dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia. Un pellegrinaggio, nelle terre di Abramo, che, ha detto il cardinale nelle interviste, aveva rivitalizzato un Paese tormentato: dopo la visita del Papa, il mondo lo ricorderà non solo per la violenza della guerra e le scene di devastazione, ma anche per la gioia e gioia del suo popolo. Nonostante tutto.

Nel 2022, il capo del dicastero ha accompagnato il Papa in Kazakistan e Bahrein, dove è tornato da solo due volte l’anno successivo per conferire l’ordinazione episcopale a mons. Aldo Berardi, vicario apostolico dell’Arabia del Nord, e per l’apertura della Porta Santa ad Abu Dhabi in occasione del giubileo dei martiri d’Arabia. Era presente anche in Mongolia nel settembre 2023. Poi la malattia ha preso il sopravvento.

Una grande conoscenza dell’Islam

Quinto di una famiglia di nove figli, profondamente cattolica, Miguel Ángel Ayuso Guixot è nato il 17 giugno 1952 a Siviglia, in Spagna. È proprio la cultura di questa città andalusa, dove la torre della cattedrale – una delle chiese più grandi del mondo – era in precedenza il minareto di una grande moschea, che ha fortemente influenzato la sua sensibilità, oltre che il suo ambiente familiare. Frequentò inizialmente il collegio St. Antoine Marie Claret e trascorse un anno nel seminario minore di Siviglia. Si iscrisse poi alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università della città, pur continuando a frequentare la Chiesa e i ritiri spirituali dei giovani. Fu lì che entrò in contatto con la rivista e le pubblicazioni dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e decise, nel settembre 1973, di entrare nella congregazione. Ha emesso la professione perpetua il 2 maggio 1980 ed è stato ordinato sacerdote il 20 settembre dello stesso anno, ha poi proseguito gli studi a Roma, presso la Pontificia Università Urbaniana e presso il Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica (Pisai), dove ha conseguito la patente nel 1982.

Nell’ottobre dello stesso anno parte in missione per l’Egitto, parroco al Cairo nella comunità latina del Sacro Cuore ad Abbassia, non lontano dall’Università Al-Azhar, dedicandosi all’accoglienza e all’assistenza dei giovani cattolici sudanesi presenti in nella capitale egiziana come studenti, migranti o rifugiati politici. Questa esperienza lo portò poi in Sudan al tempo della guerra civile. Nel 2006 è diventato preside del Pisai.

Nel 2007, mons. Ayuso è stato nominato consultore del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Quell’anno, il cardinale Jean-Louis Tauran fu nominato presidente. Nel 2012 Papa Benedetto XVI lo ha nominato segretario del dicastero. Dopo la morte del cardinale Tauran, Francesco lo ha nominato prefetto il 25 maggio 2019. Una successione quasi naturale alla guida del Pontificio Consiglio che si occupa dei rapporti con le altre religioni. Da lì è stato un susseguirsi di impegni, viaggi ai quattro angoli del mondo per testimoniare a musulmani, indù, buddisti, sikh, shintoisti, confuciani e religioni tradizionali la possibilità di instaurare un dialogo fraterno e lavorare insieme, considerandosi a vicenda”tutti fratelli».

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