Wall Street: nuovi record dopo l’inflazione

Wall Street: nuovi record dopo l’inflazione
Wall Street: nuovi record dopo l’inflazione
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Wall Street stabilisce nuovi record venerdì dopo che i dati sull’inflazione sono in linea con le aspettative, con il mercato che vuole credere che ciò incoraggerà la Federal Reserve ad abbassare presto i suoi tassi.

A fine mattinata, l’indice Dow Jones ha guadagnato lo 0,7% a 39.429,1 punti, mentre il più ampio S&P 500 ha guadagnato lo 0,6% a 5515,9 punti, dopo aver stabilito un nuovo massimo storico a 5523,6 punti.

Il Nasdaq Composite, dal canto suo, è avanzato dello 0,6% a 17.960,8 punti, dopo aver brevemente superato la soglia dei 18.000 punti e aver raggiunto un nuovo record assoluto con 18.035 punti.

Nell’intero primo semestre, che si chiuderà questa sera, il Dow è cresciuto del 4,2%, lo S&P non è lontano dal 15% e il Nasdaq intorno al 19%.

I mercati azionari americani beneficiano nel momento migliore – vale a dire durante l’ultima sessione della settimana, di giugno e del semestre – di una spinta congiunturale grazie ad un buon indice ‘PCE’.

Il Dipartimento del Commercio ha annunciato questa mattina che l’indice dei prezzi al consumo, la misura dell’inflazione preferita dalla Federal Reserve, è aumentato solo dello 0,1% a maggio.

Anche l’inflazione core PCE, che esclude gli elementi volatili come energia e cibo, mostra un aumento molto contenuto, pari allo 0,1%.

Si tratta della variazione mensile più bassa in tre anni e mezzo.

“Ciò consentirà alla Fed di concentrarsi maggiormente sul mercato del lavoro e un po’ meno sull’inflazione”, commenta Bastien Drut, responsabile della strategia e degli studi economici presso CPR AM.

Questi dati rafforzano la prospettiva di un primo taglio dei tassi da parte della Fed a settembre, la cui probabilità è ora valutata dagli investitori al 61%, rispetto a oltre il 59% del giorno prima.

Sul mercato obbligazionario, il rendimento dei titoli del Tesoro decennali, che da due settimane è in ribasso, continua tuttavia il suo movimento al rialzo per tornare sopra il 4,30%.

Unica delusione della giornata, Nike è crollata del 19%, mentre il principale produttore mondiale di articoli sportivi ha riportato vendite deludenti nell’ultimo trimestre e ha rivisto al rialzo i suoi obiettivi.

Sul fronte del petrolio, i prezzi del greggio si stanno un po’ consolidando ma si avviano comunque verso la terza settimana consecutiva di progressione, con il barile di greggio leggero texano (WTI) che perde meno dello 0,5% a 81,4 dollari.

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