“All’improvviso capiamo che tutte le dighe sono saltate”: questi provenzali impegnati contro l’estrema destra

“All’improvviso capiamo che tutte le dighe sono saltate”: questi provenzali impegnati contro l’estrema destra
“All’improvviso capiamo che tutte le dighe sono saltate”: questi provenzali impegnati contro l’estrema destra
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Lo shock poi l’inizio. Ad Aubenas-les-Alpes (Alpi dell’Alta Provenza), questa domenica 9 giugno, Barbara, 35 anni, ha preso, come milioni di francesi, una “schiaffo“:”Abbiamo visto arrivare i risultati della RN, ma non lo scioglimento! Lì c’è stupore, paura. All’improvviso capiamo che tutte le dighe sono saltate.“Questa educatrice specializzata crea subito un gruppo WhatsApp dove riunisce amici, vicini di casa e conoscenti.”Ho subito proposto un pasto a casa mia, ma non per simpatici discorsi da aperitivo: così da poter passare a qualcosa di concreto.

Lotta contro “la sensazione appiccicosa dell’inevitabile”

Cosa possiamo fare per incidere, in questa campagna espressa che fa esplodere i tempi, le alleanze e pone l’estrema destra alle porte del potere? Sindacati, politici, artisti, operatori sanitari, attivisti solidali, avvocati, personalità di ogni ceto sociale hanno invitato nei giorni scorsi a bloccare la Manifestazione Nazionale. A Marsiglia, ad esempio, Laurent Perrin, ricercatore di biologia al CNRS e membro del collettivo Scientifiques en Rebellion, ha partecipato alla stesura di un articolo pubblicato ieri da I nuovi Obe supportato da più di 3.000 ricercatori, insegnanti, ecc. “Sarebbe riprovevole non esprimersi mentre l’estrema destra tratta la scienza come opinioni, nega la gravità della crisi climatica, indebolisce tutti i contropoteri.“Contro ciò che lo storico Patrick Boucheron lo definisce”la sensazione appiccicosa dell’inevitabile“, anche nelle grandi città e nelle campagne migliaia di persone hanno deciso di mettersi in gioco, concretamente.

Una “lettera agli anziani”

Nel 2002, la Francia antifascista ha dimostrato in maniera massiccia la sua determinazione soprattutto nelle strade. 22 anni dopo, è soprattutto sui social network che si organizza spontaneamente. E in ultra-prossimità. Così, nel piccolo gruppo riunito da Barbara, ad Aubenas-les-Alpes, “ognuno si è posto l’obiettivo di convincere da 3 a 5 persone a votare“Il loro obiettivo? Parenti, vicini.”Andiamo verso gli astensionisti, i disillusi della politica e poi gli ‘arrabbiati, non fascisti’, spiega la giovane donna. Nelle zone rurali, queste persone che votano RN sono anche quelle con cui parli ogni giorno, che apprezzi. Il dialogo resta possibile.” Tuttavia, non è facile fare campagna elettorale nel proprio villaggio: “La prima notte tutti i manifesti che avevamo affisso sono stati strappati dai giovani. Era teso.”

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