Fadi al-Wadiya, ucciso in un attacco di droni a Gaza City, era un medico o un membro della Jihad islamica? Dopo le condanne di questa eliminazione da parte di Medici Senza Frontiere, che ha espresso sui social network la sua “indignazione” per la morte di Fadi Al-Wadiya, l’IDF sostiene fermamente che al-Wadiya era un membro importante della Jihad islamica palestinese, coinvolto in attacchi missilistici sviluppo e che aveva esperienza in elettronica e chimica, svolgendo quindi un ruolo cruciale nell’arsenale missilistico del gruppo.
Il tenente colonnello Avichay Adraee, un portavoce militare israeliano di lingua araba, ha detto che al-Wadiya ha lavorato per più di 15 anni per l’unità di produzione di razzi della Jihad islamica, dove lavorava di notte dopo aver lavorato come medico durante il giorno. A sostegno di queste affermazioni, l’IDF ha pubblicato tre fotografie che mostrano al-Wadiya in uniforme della Jihad islamica.
Adraee ha anche rivelato che nel 2018, lo stesso anno in cui al-Wadiya si è unito a Medici Senza Frontiere, avrebbe tentato di recarsi in Iran per addestrarsi con altri due sospetti agenti terroristici. Da parte sua, MSF contesta vigorosamente queste accuse. L’organizzazione umanitaria sostiene che al-Wadiya era un “medico e fisioterapista legittimo, avendo lavorato per loro tra il 2018 e il 2022, prima di riprendere la sua attività durante l’attuale conflitto. MSF sostiene che è stato ucciso mentre si recava in bicicletta alla clinica dove lavorava, dipingendolo come una vittima civile del conflitto. L’organizzazione insiste di non aver trovato alcuna indicazione che al-Wadiya fosse coinvolto in attività terroristiche.
