New York (awp/afp) – Il dollaro è salito venerdì ai massimi di due anni contro l'euro, un movimento basato su una divergenza nelle traiettorie economiche e monetarie, che rende credibile l'ipotesi di parità tra le due valute.
Intorno alle 21:15 GMT, il biglietto verde ha guadagnato lo 0,56% contro la moneta unica, a 1,0416 dollari per euro. In precedenza, la valuta comune a 20 paesi europei era scesa a 1,0335 dollari, la prima dalla fine di novembre 2022.
L’inflessione è stata innescata da indicatori mediocri nella zona euro. L’indice PMI ha mostrato in particolare che in ottobre l’attività economica aveva registrato a novembre il ritmo più debole degli ultimi dieci mesi.
Questi dati “dipingono un quadro preoccupante della situazione in Europa”, ha commentato Christopher Vecchio di Tastylive. “Stanno scivolando nella recessione molto più velocemente di quanto ci si aspettasse”.
“Se aggiungiamo la prospettiva di nuovi dazi da parte di Trump e una possibile guerra commerciale, ciò riduce ulteriormente le prospettive di crescita dell'Europa”, continua l'analista.
Allo stesso tempo, l’indice PMI composito (per l’intera economia) di S&P Global per gli Stati Uniti si è attestato venerdì al livello più alto da due anni e mezzo a novembre.
Questo contrasto si basa sul diverso orientamento tra la politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) e quella della Federal Reserve (Fed).
“Il mercato vede la Fed puntare a un tasso neutrale del 3,80% rispetto al 2,80% di inizio ottobre”, notano gli analisti di Wells Fargo, riferendosi al tasso alla fine del ciclo di allentamento monetario.
Si chiama neutrale perché non rallenta l’attività economica ma non aiuta nemmeno ad accelerarla.
Allo stesso tempo, gli operatori prevedono che il tasso di riferimento della Fed scenderà a circa l’1,7% alla fine del 2025.
Come risultato di questa divergenza, il divario tra il rendimento dei titoli di stato tedeschi a 10 anni e quello dei titoli del Tesoro americani della stessa durata è vicino al livello più alto degli ultimi cinque anni, il che incoraggia gli investitori a rivolgersi ancora di più verso il dollaro, per a scapito dell’euro.
A tutti i fattori che gravano sull'euro si aggiunge questa settimana l'escalation del conflitto tra Ucraina e Russia, hanno sottolineato gli analisti di Wells Fargo.
“Si pone la questione della parità (tra le due valute)”, ritiene Cristoforo Vecchio. “La vera domanda è piuttosto se lo testeremo quest’anno o l’anno prossimo”;
Euro e dollaro non sono allo stesso livello dal 10 novembre 2022, al termine di una sequenza di cinque mesi che ha visto il “biglietto verde”, soprannome della moneta americana, superare la moneta unica per la prima volta in vent’anni.
Cours de vendredi Cours de jeudi 21H15 GMT 22H00 GMT EUR/USD 1,0416 1,0474 EUR/JPY 161,25 161,87 EUR/CHF 0,9315 0,9287 EUR/GBP 0,8311 0,8320 USD/JPY 154,81 154,54 USD/CHF 0,8943 0,8867 GBP/USD 1,2532 1,2589
afp/rp