Un marcatore tedesco nel Forez

Un marcatore tedesco nel Forez
Un marcatore tedesco nel Forez
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In occasione del 90° anniversario dell’AS Saint-Etienne, il sito Peuple-vert vi propone un ritratto dei 50 migliori giocatori dell’ASSE tra i 775 che, dal 1933, hanno indossato un giorno la maglia verde. Dal posto 50 al 21, i giocatori classificati verranno presentati in ordine alfabetico. Luogo Roland Wohlfarth (40 partite, 21 gol dal 1993 al novembre 1994)

Un protagonista nelle valigie di Jean-Michel Larqué

Roland Wohlfarth è un centravanti tedesco. Nato l’11 gennaio 1963, ha regalato felicità al Bayern Monaco per nove stagioni (1984-1993), diventando due volte capocannoniere della Bundesliga nel 1989 e nel 1991. Difficile immaginare un attaccante di questo calibro approdare al Saint-Etienne , in un club che non è nemmeno europeo. E ancora! Nel 1993 l’ASSE cambia direzione. Esci André Laurent, atterrato al Casino. Viene sostituito da Yves Guichard, figlio di Pierre Guichard (il fondatore del club) accompagnato da Jean-Michel Larqué, ex capitano della squadra che entusiasmò la Francia nel 1976, nominato direttore sportivo.

I due leader presentano obiettivi alti che fanno venire l’acquolina in bocca ai tifosi. Intendono costruire una squadra capace di giocare ruoli da protagonista in D1. Stanno effettuando assunzioni di altissimo livello, spendendo generosamente, a sostegno di questo progetto a dir poco ambizioso. Tra i giocatori attratti da questo discorso troviamo uno dei migliori difensori centrali francesi, Laurent Blanc. Ma soprattutto un centravanti, il cui rinforzo era una priorità assoluta per l’allenatore Jacques Santini. Si aspettava lo svizzero Stéphane Chapuisat, ma alla fine è stato il tedesco Roland Wohlfarth a convincersi, a fronte di una somma di dieci milioni di franchi, a lasciarlo andare.

Con questo approccio internazionale (Roland Wohlfarth ha due selezioni con la Mannschaft), l’ASSE mostra chiaramente le sue ambizioni. Non è lì per fare numero e ha intenzione addirittura di qualificarsi per una Coppa dei Campioni in questa stagione. Quindi si sta dotando di un centravanti capace di portare questa squadra a un nuovo livello? Una squadra la cui efficienza difensiva fu lodata nel 1992-93, ma che fallì al 7° posto, eliminata dalle classifiche europee per differenza reti con l’Auxerre con soli 34 gol segnati.

Un complicato adattamento ad ASSE

Arrivato al Forez il 2 agosto 1993, Roland Wohlfarth giocò la sua prima partita il sabato successivo al Geoffroy-Guichard, il 7 agosto contro il Monaco. Ha iniziato contro uno dei favoriti del campionato. Anche se fuori forma, dovrà competere con il suo connazionale Jurgen Klinsmann, firmato per il Principato e schierato in prima linea nell’attacco monegasco. Laurent Blanc viene espulso al 14′ ed è in dieci contro undici che gli Stéphanois fanno scalpore battendo l’avversario (2-0). Wohlfarth, che ha avuto poche occasioni per mettersi in luce e che ha vissuto questo primo periodo come un’anima perduta, è stato sostituito nella ripresa da Jean-Philippe Primard, pagando il prezzo della riorganizzazione tattica decisa dal tecnico.

L’attaccante tedesco avrà bisogno di tempo per ambientarsi nella squadra del Saint-Etienne. Ha segnato il suo primo gol solo il 6 ottobre 1993 contro il Caen (5-0). Un risveglio tempestivo poiché, come quello dei suoi compagni, salva la testa del suo allenatore, indebolita da risultati non conformi all’ambizione iniziale. Successivamente, con una condizione fisica meno precaria, ritroverà regolarmente la rete, come la volpe delle superfici che non ha mai smesso di essere.

Il pubblico di Geoffroy-Guichard scopre un attaccante che ha fiuto del gol. Certo, non difende mai, ma è il terrore dei portieri, sempre alla ricerca di un pallone che inevitabilmente si trascinerà. Del resto Laurent Blanc ha detto di lui “ Quando abbiamo un giocatore di questo calibro, lo lasciamo in naftalina tutta la settimana e lo tiriamo fuori solo nei giorni delle partite ! ».

Gerd Muller di Saint-Étienne

Roland Wohlfarth non ha eguali nel trovarsi al momento giusto per concludere le azioni della sua squadra. Può segnare in tutte le posizioni, come dimostra il suo gol di tacco il 5 marzo 1994 contro il Montpellier al Geoffroy-Guichard (2-0). Quel giorno segnò la sua prima doppietta con la maglia verde. Impressiona per la sua efficienza perché con lui spesso è un’opportunità, un traguardo. Come il suo modello, Gerd Muller, il Panzer tedesco o Hervé Revelli, uno dei suoi illustri predecessori nella stessa posizione a Saint-Etienne, è spaventosamente efficiente, il terrore delle superfici. Concluse la stagione 1993-94 con 13 reti, lasciando molte speranze per l’anno successivo nonostante un deludente 11° posto.

Ma il 6 maggio 1994, Yves Guichard, presidente dell’ASSE, lascia il club, sostituito da Michel Vernassa, banchiere. Quest’ultimo, che non ha i mezzi per continuare la costosa politica del suo predecessore, mira a risanare i debiti finanziari di Forézien e deve quindi liberarsi degli alti salari.

La sua partenza dall’ASSE

In disaccordo con questa nuova politica, Jean-Michel Larqué lascia l’incarico a settembre. Di conseguenza, la squadra non si è rafforzata. Al contrario, i principali attori vengono espulsi.
In queste condizioni, l’attaccante tedesco riuscì comunque a far bene. Segnò due nuove doppiette contro il Montpellier il 5 agosto 1994 (4-0) e contro il Sochaux il 10 settembre (4-0). Entrambi al Geoffroy-Guichard dove continua a stupire gli spettatori presenti, tuttavia delusi dalla partita e dai risultati mostrati dai suoi protetti.

Nel suo ultimo derby, ha pareggiato all’86’, evitando una sconfitta imbarazzante contro il vicino Lione (1-1). Un ultimo colpo di genio da parte di un giocatore eccezionale. Ha segnato solo un ultimo gol contro il Bastia l’11 ottobre (1-2) prima di mostrare il suo malumore di fronte al livello angosciante della squadra. Chiede di tornare, soffrendo la nostalgia di casa. A dicembre fu trasferito a Bochum, cosa che fece comodo a tutti, essendo l’ASSE sollevata da uno stipendio imponente.

Uno spreco enorme

Possiamo ancora avvertire l’impressione di un immenso spreco quando ricordiamo queste due stagioni dell’ASSE e il talento dei giocatori che componevano il gruppo: Joseph-Antoine Bell, Laurent Blanc, Jean-Pierre Cyprien, Gérald Passi, Lubomir Moravcik e di Naturalmente Roland Wolfarth, uno dei migliori centravanti ad aver vestito la maglia verde negli ultimi trent’anni.

Invece dei risultati attesi, al livello di questi attori, dopo l’uscita della maggior parte di essi, l’ASSE si ritroverà in seconda divisione nel 1996. Conseguenza inevitabile di questa politica di austerità imposta dai vincoli di bilancio.

Di Alberto Pilia

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