La capsula Starliner della Boeing è rimasta bloccata nello spazio a causa di una perdita

La capsula Starliner della Boeing è rimasta bloccata nello spazio a causa di una perdita
La capsula Starliner della Boeing è rimasta bloccata nello spazio a causa di una perdita
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La prima missione della navicella spaziale Starliner continua ad essere afflitta da problemi. Dopo numerosi rinvii del decollo per vari problemi (in particolare perdite dalle valvole laterali dei propulsori), Boeing ha ottenuto il via libera dalla NASA per mandare in orbita la sua capsula il 5 giugno. A bordo i due astronauti dell’agenzia spaziale americana non erano certo molto rassicurati.

Soprattutto da quando abbiamo appreso, poche ore prima del decollo, che le perdite di elio da queste famose valvole erano ancora presenti. Nonostante questo problema, la NASA mantenne il via libera per l’invio di due astronauti nello spazio a bordo di un razzo non perfettamente conforme. Se il volo è andato bene, la NASA ha successivamente spiegato che queste perdite sono comuni e che “il 95% delle missioni sulla ISS presentano problemi di questo tipo”, dimostrando ancora una volta i difetti della capsula Starliner.

Blocco in orbita

Per due settimane, la capsula Starliner è riuscita, contro ogni previsione, ad aggrapparsi alla ISS. La stazione spaziale internazionale, tuttavia, doveva essere solo un porto temporaneo per la piccola nave. Inizialmente era scritto nel piano di volo che lo Starliner sarebbe tornato sulla Terra il 26 giugno.

Ma il 21, cinque giorni prima di questa missione di ritorno, la NASA ha pubblicato un comunicato stampa che posticipa la data di partenza dello Starliner. L’agenzia spaziale americana spiega che non ci sono ancora tutte le condizioni per riportare in salvo i due astronauti che stanno effettuando il viaggio di ritorno.

Un oggetto di studio per la NASA

L’agenzia spaziale americana assicura nel suo comunicato stampa che la situazione è molto più controllata di quanto appaia. Secondo i termini ufficiali utilizzati dall’agenzia, il ritardo in questa missione di ritorno è dovuto agli esperimenti effettuati nello spazio dalla NASA e dalla Boeing sulla capsula.

In effetti, le perdite di elio intorno alla capsula non si sono mai fermate. Tuttavia, è molto più facile individuare queste perdite nello spazio, quando la capsula è circondata dal vuoto, che in un laboratorio Boeing. Questo è essenzialmente il motivo per cui la NASA vuole prendersi il suo tempo e studiare da vicino queste perdite di elio intorno alla capsula.

L’obiettivo per l’agenzia spaziale americana è capire come possano essersi verificati questi problemi; la ISS non dispone delle attrezzature necessarie per valutare le riparazioni; Una volta stabilito questo business case, la NASA darà il via libera per rimandare due astronauti sul loro pianeta natale.

Suni Williams e Butch Wilmore, le due persone coinvolte hanno già effettuato il volo di andata. In diverse dichiarazioni rilasciate alla stampa, assicurano di non avere preoccupazioni sui rischi che ciò comporta. Hanno completa fiducia nella NASA e negli ingegneri sul campo. Nel frattempo, si stanno godendo una missione prolungata a bordo della ISS.

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