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Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha detto mercoledì che un accordo di cessate il fuoco con il Libano deve includere il diritto per Israele di agire militarmente contro Hezbollah, se necessario. Questa richiesta rischia di essere percepita dal governo libanese come un attacco alla sua sovranità, complicando ulteriormente gli sforzi volti a porre fine a più di un anno di scontri che a settembre sono degenerati in una guerra aperta.
Condizioni israeliane per un accordo
In una dichiarazione, Israel Katz ha sottolineato l’importanza che Israele preservi la sua capacità di intelligence e il suo diritto a proteggere i suoi cittadini contro Hezbollah. “La condizione per qualsiasi soluzione politica in Libano è la preservazione della capacità di intelligence e il diritto di agire per proteggere i cittadini di Israele”, ha affermato.
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha anche sottolineato che qualsiasi accordo deve garantire la “libertà d’azione” di Israele contro Hezbollah in caso di violazioni. “In qualsiasi accordo che stipuleremo, dovremo mantenere la libertà di agire”, ha detto agli ambasciatori stranieri prima dell’arrivo in Israele dell’inviato americano Amos Hochstein.
Sforzi di mediazione e ruolo della Risoluzione 1701
I funzionari libanesi, mentre negoziano indirettamente tra Israele e Hezbollah, chiedono il ritorno alla situazione Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Questa risoluzione, adottata dopo la guerra del 2006 tra Israele e Hezbollah, prevede il ritiro delle forze armate di entrambe le parti da una zona cuscinetto nel sud del Libano, sotto la supervisione delle forze armate libanesi e delle truppe dell’UNIFIL.
Amos Hochstein, che da diversi mesi guida gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco, ha incontrato mercoledì il presidente del parlamento libanese Nabih Berri, alleato di Hezbollah. Al termine di questo secondo incontro, Hochstein ha dichiarato che erano stati compiuti “ulteriori progressi”, pur rimanendo discreto sui punti bloccanti.
Un pesante tributo umano
Dall’inizio degli scontri il Libano ha registrato più di 3.500 morti e 15.000 feritisecondo il Ministero della Salute libanese. I combattimenti hanno causato anche lo sfollamento di quasi 1,2 milioni di personeovvero un quarto della popolazione del paese.
Da parte israeliana, gli attacchi portati avanti da Hezbollah con razzi, droni e missili hanno causato la morte di 87 soldati et 50 civilicompresi alcuni lavoratori stranieri.
Un clima di tensioni persistenti
Le richieste israeliane di mantenere il diritto all’azione militare complicano gli sforzi diplomatici volti a stabilire una tregua duratura. La questione della sovranità libanese e degli impegni internazionali, in particolare quelli legati alla risoluzione 1701, restano al centro dei negoziati. Mentre Amos Hochstein si prepara a proseguire i colloqui in Israele, le prospettive di un accordo restano incerte.
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