Ancor prima di assistere alla sconfitta a sorpresa della Spagna contro l’Olanda, nei quarti di finale di Coppa Davis, nel finale della serata di Malaga, “Rafa” aveva detto basta. Umile e onesto, come al solito, ha notato la sua mancanza di ritmo contro il Botic Van de Zandschulp (4-6, 4-6). A mezzanotte e un quarto gli venne offerta un’amara cerimonia d’addio…
Articolo riservato agli abbonati
Pubblicato il 19/11/2024 alle 21:56
Tempo di lettura: 5 minuti
NSì, Rafael Nadal non può controllare tutto, con o senza racchetta in mano. Aveva preteso che ci concentrassimo soprattutto sul 7e possibile vittoria della Coppa Davis per il suo paese, la Spagna. E non sul ritiro del più grande campione della storia del tennis, al fianco di Roger Federer (lasciato già da due anni) e Novak Djokovic (in piena ricerca di motivazioni). Voleva davvero che le emozioni legate ai suoi addii passassero dopo.
Cosa possiamo dire anche degli occhi arrossati della leggenda durante un inno nazionale in cui ha riproposto tutti i grandi episodi dei suoi 23 anni di carriera? Emozioni incontrollabili.
Questo articolo è riservato agli abbonati
Accedi a informazioni nazionali e internazionali verificate e decrittografate
1€/settimana per 4 settimane (nessun impegno)
Con questa offerta approfitta di:
- Accesso illimitato a tutti gli articoli editoriali, file e rapporti
- Il giornale in versione digitale (PDF)
- Comodità di lettura con pubblicità limitata
Belgium