Dal 2026, sotto le strade di Avion verrà installata una nuova rete di riscaldamento alimentata a grisù che fornirà energia alle principali infrastrutture della città come la piscina, la mediateca, due scuole medie, un liceo e perfino la questura oltre a 4.500 residenti degli alloggi HLM nel quartiere République, gestiti da Pas-de-Calais Habitat. La particolarità è che questa rete di calore sarà alimentata dal gas di miniera, quello che noi chiamiamo grisù.
Questo gas di miniera, composto principalmente da metano, è ancora molto presente nei 110.000 chilometri di gallerie minerarie dell’Hauts-de-France. E continua ad accumularsi lì oggi. Ma c’è il rischio che scappi all’aria aperta anche se è molto inquinante, sessanta volte più dell’anidride carbonica. Quindi per evitare che scappi e per valorizzarlo, lo cattureremo direttamente nelle gallerie, a diverse centinaia di metri sottoterra, a Liévin. Viene bruciato il gas, che permette di produrre energia elettrica, il calore viene recuperato ed è questo che alimenta la rete di riscaldamento della città.
Vendetta sul passato
Questo dispositivo è una bella vendetta sul passato per il sindaco di Avion, Jean Létoquart, il quale ricorda che il grisù è in un certo senso un residuo dell’attività mineraria e che sta diventando oggi una ricchezza per il comune: “*Avion, era un villaggio agricolo di 800 abitanti alla fine della guerra, diventò un centro minerario che contava fino a 24.000 abitanti. Quando le miniere hanno deciso di chiudere, ci hanno lasciato così, con le braccia pendenti, hanno disertato e ci hanno lasciato con le difficoltà della deindustrializzazione del territorio. Quindi il fatto che questo grisù possa ora; come vendetta sulla storia, riscaldando e mettendo in sicurezza le finanze degli abitanti del territorio, sì, è per noi una grande vendetta.*“
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