I prezzi dei veicoli usati stanno esplodendo, e questa non è una novità, e nemmeno l’altro ieri. Il “fenomeno” è cresciuto a tal punto che le automobili che non vengono prodotte da anni e la cui età supera i 20 anni sono ormai diventate inaccessibili. L’osservazione è la stessa in tutti i mercati del paese, dove i vecchi rottami vengono offerti al prezzo di quelli nuovi. Al mercato delle auto usate di Tolga, a una quarantina di chilometri da Biskra, il proprietario di una Peugeot 406 del 2002, con più di 200.000 km, si è rifiutato di venderla per 300 milioni di centesimi. Incredibile, ma vero! Allo stesso mercato, una Dacia Logan del 2008 con più di 500.000 chilometri sul contachilometri non ha trovato acquirenti a 175 milioni di centesimi. Come ovunque, le transazioni sfuggono ad ogni comprensione e nulla sembra fermare questo ciclo “infernale”, che si è impadronito di un mercato dove il dominio della domanda e dell’offerta non ha resistito al terremoto che ha seguito lo smantellamento dell’industria automobilistica installata a rete affiliato con Issaba. Cosa c’è dietro questa nuova impennata dei prezzi dell’usato? Ha qualcosa a che fare con questo il recente rifiuto da parte dell’Assemblea Nazionale del Popolo (APN) degli emendamenti che propongono un allentamento delle norme che regolano l’importazione di veicoli usati con meno di tre anni? Vietando in particolare ai cittadini algerini residenti all’estero di acquistare automobili usate per rivenderle in Algeria in valuta locale, è il mercato parallelo della valuta che è esploso. Allo stesso tempo, l’importazione di nuovi veicoli è ancora sospesa finché non sarà risolta la questione delle quote. Interrogato su questo argomento da un deputato, Ali Aoun ha rilasciato le sue responsabilità, precisando che questo dossier non rientra esclusivamente nel suo dipartimento ministeriale. Il ministro dell’Industria e della Produzione farmaceutica ha sottolineato che la questione riguarda anche altri ministeri, come quello del Commercio, precisando però che è necessario anche l’accordo del Consiglio superiore per la regolamentazione delle importazioni. Quali sono allora le ragioni che stanno dietro la cessazione dell’importazione di auto nuove da parte dei concessionari autorizzati? Questo stop è temporaneo o permanente? E quali sono le soluzioni a questo problema? Le risposte del ministro si sono limitate agli aspetti tecnici e previsionali. “Il nostro dipartimento ministeriale lavora principalmente per sviluppare l’industria in questo settore con un tasso di integrazione sostanziale.“, ha scritto Aoun nella sua risposta. “Lavoriamo a stretto contatto con il Ministero del Commercio per definire i criteri di distribuzione di questa quota, basati principalmente sulle esigenze del mercato e sulla preservazione delle riserve valutarie.“, ha aggiunto, rilevando in merito alla cessazione dell’importazione di veicoli, che la quota 2023, oltre a quella dell’anno in corso, “non sono ancora stati consumati».
Mohamed Mebarki
Belgium