Gideon Sa’ar, ministro degli Esteri israeliano, ha inviato lunedì una lettera al presidente del Consiglio di sicurezza dell’ONU, chiedendo un intervento urgente riguardo alle attività delle milizie filo-iraniane in Iraq che utilizzano il territorio iracheno per compiere attacchi contro Israele. “Desidero esprimere la nostra profonda preoccupazione per il significativo aumento della frequenza e dell’intensità degli attacchi contro Israele condotti dalle milizie appoggiate dall’Iran in Iraq dal settembre 2024”, ha scritto Sa’ar nella sua missiva.
Il ministro descrive dettagliatamente le azioni di questi gruppi: “Dall’odioso attacco terroristico di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, le milizie filo-iraniane in Iraq, come Kata’ib Hezbollah, Asa’ib Ahl al-Haq, Al Nujaba e altri hanno lanciato centinaia di droni Shahed, Ziad e Arpad verso Israele, oltre a diverse dozzine di missili da crociera Raad 351.
Sa’ar cita in particolare un attacco avvenuto il 3 ottobre: ”Due droni carichi di esplosivo sono stati lanciati dall’Iraq, uno è stato intercettato dalle difese aeree e il secondo ha colpito una base militare nel nord dell’Iraq. Israele, provocando la morte di due soldati e ferendone altri 24.
Il ministro sottolinea che queste milizie “fanno parte delle Forze di mobilitazione popolare (PMF), una rete paramilitare sponsorizzata dallo Stato iracheno, che opera sotto le direttive dell’Iran”. Ricorda che “il governo iracheno è responsabile, secondo il diritto internazionale, di impedire che il suo territorio venga utilizzato come base per attacchi contro altre nazioni”.
Sa’ar conclude invocando “il diritto intrinseco di Israele all’autodifesa, come sancito dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite”, e invita il Consiglio di Sicurezza a “garantire che il governo iracheno rispetti i suoi obblighi ai sensi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale .
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