Pioggia di colpi sulla madre indebolita: un Vandeano condannato

Pioggia di colpi sulla madre indebolita: un Vandeano condannato
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Di

Stéphanie Hourdeau

pubblicato su

23 giugno 2024 alle 16:00

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UN Vendéen, 42 anni, è stato giudicatogiovedì 20 giugno 2024, dal tribunale di La Roche-sur-Yon, per aver commesso violenza contro sua madre.

Alexis vaga da diversi anni. Politossicodipendenteanche l’uomo ha a problema serio con l’alcol.

Senza casa, Alexis ha trovato rifugio dal 2019 presso la madre a Mortagne-sur-Sèvre, una donna diventata vulnerabile, sotto tutela, aiutata da badanti e governanti.

Pioggia di colpi e schiaffi sulla madre

Il 18 e 19 marzo, questa madre ha subito diversi atti di violenza da parte di suo figlio. “Il 18 marzo hai chiesto a tua madre di dormire con te, ma lei ha rifiutato. Poi lo hai schiaffeggiato. La mattina dopo presenterà denuncia. E quella stessa sera ricominci. Scuoti tua madre che è nel suo letto, la spingi, lei cade a terra, la colpisci ancora. Dovrà poi strisciare fino al telefono per chiamare i gendarmi», ricorda il pubblico ministero durante il processo che ricorda che l’uomo è recidivo, essendo stato condannato per fatti identici e sempre contro la madre, nel luglio 2023.

“Amo mia madre, ho solo lei”

Al banco dei testimoni, con aria affabile e sotto valium, l’imputato ammette i fatti nonostante la totale assenza di ricordi. “Ero troppo ubriaco, non ricordo nulla. Sono un politossicodipendente, ma avevo interrotto tutte le cure, cosa che non si dovrebbe fare tutta in una volta», ammette il quarantenne che si scusa rivolgendosi alla madre, arrivata accompagnata da una governante. “Mi dispiace davvero. Amo mia madre, ho solo lei, è lei che mi ha messo al mondo», le dice vergognandosi.

Una ventina di contusioni sul corpo

Lo scoppio delle violenze, avvenuto il 18 e 19 marzo, ha lasciato numerosi segni sulla vittima. A cominciare da più di venti contusioni sul corpo. «Denuncia anche un grande stress, una grande ansia», sottolinea il legale della parte civile. “Accetto le sue scuse”, confida la madre, “ma non capisco perché mi abbia schiaffeggiato”, aggiunge. “Nemmeno io, mamma, non lo so”, ha risposto prima di voltarsi davanti al giudice. “Non sono una persona cattiva. Voglio dimostrargli che posso farcela. Ho lavorato nei festival per diciassette anni. A 42 anni sono capace di fare cose. Devo solo cambiare le persone con cui esco perché so di essere facilmente influenzabile”, ha detto alla corte. Un grilletto che l’uomo sembra aver scattato in carcere, dove attualmente è detenuto temporaneamente. “Sto seguendo una formazione, sono in contatto con un’associazione di integrazione per trovarmi un alloggio sociale e ho cambiato il mio trattamento che mi si addice molto meglio”, precisa l’imputato che arriva fino a riconoscere che “la carcerazione mi fa bene.

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Di fronte agli atti di violenza, il pubblico ministero, che annota nel suo casellario giudiziario ben sedici menzioni, prevalentemente per furto e uso di stupefacenti, chiede dieci mesi di carcere con detenzione continuata. Chiede inoltre la revoca della pena sospesa a cinque mesi, condanna per violenze già commesse contro la madre. “Non si rende conto del pericolo quotidiano che rappresenta per sua madre. Occorre quindi adottare misure urgenti. »

“È un uomo che soffre, che cerca di arrangiarsi con i pochi mezzi che ha. Inizia la terapia perché è consapevole delle sue dipendenze. Lui resiste, ma non smettiamo di bere semplicemente assumendo farmaci», spiega l’avvocato dell’imputata, che sottolinea lo shock di questa vicenda sul suo cliente. “Oggi ha la voglia di superare tutto questo. Non minimizza nulla. Tutto questo lo sta divorando. » Lei si pronuncia a favore di una sentenza mista «perché lui possa aggrapparsi alla speranza di recuperare il tempo perduto e guarire i suoi demoni. »

La corte ha ascoltato la difesa e ha optato per una sentenza mista, condannando il vandeano a dodici mesi di carcere, di cui quattro mesi di reclusione. Più cinque mesi legati alla pena sospesa parzialmente revocata. Gli è inoltre vietato presentarsi a casa di sua madre.

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