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“È un po’ come il deserto”: i mali di un’Italia alla ricerca della perla rara

“È un po’ come il deserto”: i mali di un’Italia alla ricerca della perla rara
“È un po’ come il deserto”: i mali di un’Italia alla ricerca della perla rara
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Urgente, il campione d’Europa in carica cerca un cannoniere: Luciano Spalletti non è ancora arrivato al punto di sfogliare gli annunci per trovare un “capocannoniere”, ma il tecnico azzurro brancola da un anno. Dovrebbe cambiare ancora attaccante in vista della sfida decisiva contro la Croazia, lunedì alle 21 agli Europei.

Gianluca Scamacca e l’attacco italiano sono a mezz’asta.

IMAGO/osnapix

Dopo che Gianluca Scamacca è rimasto in silenzio nelle prime due partite, tocca a Mateo Retegui provare a risolvere il ricorrente problema offensivo della Nazionale. L’argentino di nascita, naturalizzato nel 2023, è lungi dall’essere un cannoniere certificato: ha segnato quattro volte in dieci presenze in maglia azzurra, meglio di Scamacca, fermo a un gol in 18 presenze e senza tiri all’attivo durante la lezione inflitta dalla Spagna (1-0).

Simbolo della crisi che stanno attraversando gli attaccanti italiani, il capocannoniere della Nazionale radunato da Spalletti per questo Europeo è un centrocampista, Nicolò Barella, con dieci “pedine”, di cui una nella vittoria contro l’Albania (2-1).

Altro dato che fa girare la testa ai tifosi: i sei attaccanti presenti in Germania hanno totalizzato 27 gol, quando il francese Olivier Giroud e l’inglese Harry Kane, capocannonieri nella storia delle rispettive selezioni, hanno segnato 57 e 64 gol!

“Un po’ di deserto”

Luciano Spalletti ha girato la questione in tutte le direzioni: mentre ha mostrato il suo ottimismo al momento della nomina assicurando che “c’erano buoni centravanti in Italia”, ha già provato 14 attaccanti diversi, senza trovare la perla rara. Per questo Europeo ha fatto delle scelte non trattenendo Ciro Immobile e Moise Kean, ha perso Nicolò Zanioli per infortunio, ma non ha ancora certezze in zona offensiva.

“La difficoltà è che non ci sono molti attaccanti italiani titolari in Serie A”, ha spiegato lo scorso inverno l’allenatore del Parma Fabio Pecchia. E il tecnico italiano sottolinea una lacuna nella formazione italiana in questo settore: “I giovani attaccanti stranieri, francesi in particolare ma non solo, sono più avanzati nella tecnica e nell’approccio tattico rispetto a un italiano della loro stessa età. Sono pronti, giovani, per giocare ai massimi livelli.

Un’analisi simile a quella fatta prima di Euro 2024 da Fabio Capello sul Corriere dello Sport: “Abbiamo tanti centrocampisti, buoni terzini, soffriamo un po’ al centro della difesa, ma a livello dei centravanti , è un po’ un deserto e ti ricordo che per vincere nel calcio devi segnare”, ha avvertito l’ex allenatore di Milan e Real Madrid.

Rigore soprattutto

In attesa di trovare un successore a questi ultimi marcatori certificati, come Roberto Baggio, Alessandro Del Piero (27 gol ciascuno) o anche Mario Balotelli (14 gol), il calcio italiano ricorda di aver conquistato la maggior parte dei suoi titoli grazie al suo rigore difensivo e alla sua la sua padronanza del centrocampo.

L’inaspettata incoronazione europea del 2021, la Nazionale l’ha vinta senza un cannoniere di punta, ma con cinque giocatori con doppietta, lontana dal portoghese Cristiano Ronaldo e dal ceco Patrik Schick (5), eliminati rispettivamente agli ottavi e ai quarti -finale.

AFP

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