KO sta per Sergio Toinette condannato a 4 anni di carcere con mandato di rinvio a giudizio

KO sta per Sergio Toinette condannato a 4 anni di carcere con mandato di rinvio a giudizio
KO sta per Sergio Toinette condannato a 4 anni di carcere con mandato di rinvio a giudizio
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Già condannato per abuso di beni aziendali nel 2021, Sergio Toinette, accompagnato da sei suoi parenti, è tornato nell’aula di Champ-Fleuri lo scorso aprile in questo caso di reati economici e finanziari per un danno stimato in sei milioni di euro. Korbey d’Or, società di servizi alla persona, posta in amministrazione controllata nel 2017 poi liquidata il 31 agosto 2022, qualificata come “bancomat” dal liquidatore giudiziario Hirou, è stata vittima di un antologia di malversazioni tra il 2018 e il 2022. Il Consiglio dipartimentale, finanziatore al 90% di Korbey d’Or, si è costituito parte civile nel processo e ha chiesto al tribunale la condanna della società a pagare lui danni da sei milioni di euro.

457.000 euro di contanti provenienti dai pagamenti effettuati in contanti dai beneficiari sono stati dirottati a beneficio di Sergio Toinette, amministratore e responsabile amministrativo e finanziario che ha aperto la strada e “le cui azioni causarono la morte di Korbey d’Or”, secondo l’accusa. Attorno a quest’ultimo gravitavano società occulte i cui parenti del suo leader tiravano le fila. Come Monique Sprenger, processata per esserlo stata “porta buste” o l’accordo di tesoreria con la holding Sygma di cui Philippe Bénard era presidente, “un allestimento di convenienza” o ancora la Kréologik, di cui Michel Pota era il direttore de facto, una società incaricata della formazione dei dipendenti che faceva pagare troppo per i suoi servizi e riforniva Korbey d’Or tramite accordi finanziari.

Per la cronaca, nei confronti di Sergio Toinette, 48 anni, erano stati chiesti 4 anni di carcere, 200.000 euro di multa, 15 anni di interdizione dalla gestione, la confisca delle azioni sequestrate all’interno di Korbey d’Or nonché di oggetti di lusso acquistati illegalmente. Anni.

Venerdì la Corte ha emesso la sua sentenza:

Sergio Toinette viene condannato a 4 anni di carcere con mandato di rinvio a giudizio (nonostante l’assoluzione da alcune accuse). Il presidente del tribunale ha menzionato fatti estremamente gravi nonché l’entità delle somme in gioco e una precedente condanna dell’interessato sanzionata anche con una multa di 50.000 euro, l’interdizione per 15 anni, l’ineleggibilità per 5 anni e la confisca di sequestri e sigilli. L’ex tecnico dovrà risarcire 1.224.212 euro a Korbey d’Or e 80,4433 euro in solido con Michel Pota.

Il Consiglio dipartimentale, che aveva chiesto sei milioni per danni materiali e d’immagine, è stato completamente respinto dal tribunale.

Michel Pota è giudicato colpevole nei confronti dell’ABS, della corruzione di Ben Mohamed e dell’occultamento di riciclaggio di denaro, in particolare nei confronti della società Kefashanti. È stato assolto dalle accuse di riciclaggio di denaro riguardante la società Narata. Il tribunale lo condanna a 2 anni di reclusione, 50.000 euro di multa, 10 anni di interdizione dall’amministrazione, oltre a 5 anni di ineleggibilità e confisca di sigilli e sequestri.

Philippe Benard è rilassato.

Jocelyn Sophie è rilassata. Il tribunale, invece, ordina il sequestro di un veicolo derivante da attività occulta e reato di corruzione attiva.

Catherine Agustin Pota è condannata per occultamento di abuso di beni aziendali a 12 mesi di reclusione con condizionale e a una multa di 10.000 euro accompagnata da interdizione per 10 anni e ineleggibilità per 5 anni, oltre alla confisca di sequestri e sigilli.

Monique Sprenger viene assolta dall’accusa di riciclaggio di denaro e uso improprio di beni aziendali. È stata multata di 15.000 euro per falso e uso di falso.

Ben Mohamed viene condannato a 18 mesi di carcere e a 10.000 euro di multa per corruzione passiva. Viene rilasciato per riciclaggio di denaro.

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