Dobbiamo temere un’impennata dei prezzi dei carburanti alla pompa per le vacanze?

Dobbiamo temere un’impennata dei prezzi dei carburanti alla pompa per le vacanze?
Dobbiamo temere un’impennata dei prezzi dei carburanti alla pompa per le vacanze?
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Lontano dai picchi dell’anno 2022

La tendenza al ribasso da aprile “segue l’evoluzione del barile di petrolio”, ha sottolineato Francis Pousse, presidente del sindacato professionale Mobilians (stazioni di servizio indipendenti), intervistato dall’AFP. A metà aprile, il barile di petrolio greggio ha raggiunto il picco di 92 dollari, il livello più alto da ottobre, nel timore di una possibile estensione del conflitto tra Israele e Hamas ai paesi vicini.

Da allora, il barile di greggio è tornato ai “livelli abituali, tra 80 e 90 dollari” nelle ultime settimane, nonostante le recenti decisioni del cartello OPEC di mantenere in vigore i tagli alla produzione per sostenere i prezzi. In generale, i prezzi medi attuali dei carburanti sono ben lontani dai picchi del 2022 quando, a seguito dell’inizio dell’invasione russa in Ucraina, hanno superato la simbolica soglia dei 2 euro, spingendo lo Stato a istituire uno sconto alla pompa.

Ma anche se da allora i prezzi sono diminuiti in modo significativo, non sono ancora tornati al livello precedente alla crisi energetica, perché “i costi di distribuzione sono aumentati in un contesto di inflazione” dal 2021, spiega Olivier Gantois, presidente dell’Ufip Énergies et Mobilités, il sindacato dell’industria petrolifera.

Nessuna preoccupazione a priori per le vacanze

Quindi un luogo d’elezione – che condividono con gas ed elettricità – nei dibattiti della battaglia per le elezioni legislative del 30 giugno e 7 luglio mentre l’impennata dei prezzi dell’energia dal post-Covid e ancor più dalla guerra in Ucraina ha ampiamente alimentato l’inflazione e pesato sui bilanci delle famiglie e delle imprese.

Fioriscono anche le proposte, come quella del Raggruppamento Nazionale per ridurre l’Iva sui carburanti al 5,5% mentre il Nuovo Fronte Popolare (sinistra unita) invoca il blocco dei prezzi tramite decreto. Soluzioni sulle quali Francis Pousse del sindacato Mobiliani appare perplesso, sia sulla fattibilità di un blocco dei prezzi, sia sul costo per lo Stato di una riduzione dell’IVA, in questi tempi di scarsità di bilancio. Bercy ha stimato il costo di quest’ultima misura in circa 10 miliardi di euro.

Per quanto riguarda l’evoluzione dei prezzi da qui alle grandi partenze per le vacanze, Francis Pousse del sindacato Mobiliani si rifiuta di fare previsioni, dicendosi però “piuttosto fiducioso almeno nella stabilità” dei prezzi. Olivier Gantois, per l’Ufip, non crede a “un fenomeno di aumento improvviso, all’inizio del periodo estivo”. Anche se occasionali picchi del petrolio greggio intorno ai 90 dollari al barile sono ancora possibili, secondo lui “potremmo continuare ad osservare un periodo di prezzi relativamente stabili”.

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