Quando il Nuovo Fronte Popolare difende il lavorare di meno per guadagnare di più

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DECRITTO – I partiti di sinistra promettono di riportare l’orario di lavoro effettivo a 35 ore. E l’obiettivo resta quello di raggiungere l’età pensionabile a 60 anni.

Dopo una lunga notte di trattative, i membri del Fronte popolare riuscirono a mettersi d’accordo sulla base di un programma. Il documento finale è stato presentato dai leader dei quattro principali partiti che compongono la nuova alleanza (socialisti, ecologisti, comunisti e Insoumis). “Si tratta di 150 misure che prenderemo entro 15 giorni, poi entro 100 giorni e oltre”ha accolto Manuel Bompard, coordinatore di France Insoumise (LFI).

Vi troveranno assidui osservatori della sinistra “numerose misure simboliche negli ultimi 40 anni, come il pensionamento a 60 anni, l’aumento del salario minimo e l’indicizzazione degli stipendi all’inflazione”constata Stéphane Carcillo, economista affiliato a Sciences Po. I dipendenti pubblici e privati ​​sono particolarmente coccolati. Salario minimo andare aumento a 1600 euro netti. Vale a dire 2000 euro lordi”, ha spiegato il segretario nazionale del Partito comunista, Fabien Roussel. I dipendenti pubblici beneficerebbero di un aumento del 10% del punto indice. Il documento comunicato si guarda bene dal quantificare l’entità di tali misure. Ma il conto si preannuncia molto pesante. “Noi stiamo parlando…

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