A più di 12 ore dall’esplosione che costò la vita a Obersiggenthal (AG) a un italiano di 43 anni e a uno svizzero di 24 anni, i postumi sono ancora ben visibili. Già nell’aria è ancora presente l’odore del fumo. Al suolo, la schiuma spruzzata dai vigili del fuoco per domare l’incendio si mescola con grandi pozze d’acqua provocate dalla pioggia. Qua e là, alcuni curiosi osservano i servizi di emergenza all’opera per liberare le auto dal parcheggio sotterraneo dove è avvenuta l’esplosione.
Uno di loro, residente nel quartiere, spiega: “Prima di tutto c’è stato un gran rumore, tutto tremava. Seguirono altre tre o quattro detonazioni, probabilmente dovute alle batterie delle auto elettriche nel garage. Una versione dei fatti che non è stata confermata dalla polizia. Per il momento si è accontentata di spiegare che l’esplosione è stata senza dubbio provocata dai fuochi d’artificio depositati nel parcheggio in questione. E da precisare che i successivi episodi erano stati messi sotto controllo nella notte.
Gli abitanti dell’edificio danneggiato, dal canto loro, sono stati gradualmente autorizzati a rientrare nelle loro case nel corso della giornata. Mohammad, 23 anni, ha potuto farlo, ma il posto non è abitabile. “I vigili del fuoco hanno dovuto sfondare la porta d’ingresso dell’appartamento per evacuare mia madre che era intrappolata all’interno”, spiega. In attesa che venga sostituita la porta, il giovane e la madre vivranno presso un parente.
Altri inquilini non hanno ancora avuto la possibilità di tornare a casa. Una coppia di quarantenni che abita al decimo piano del palazzo testimonia: “I nostri gatti sono ancora dentro, non abbiamo ancora potuto prenderci cura di loro”. Un’altra residente spiega di temere lo stato in cui si troverà il suo appartamento. Tutti aspettano quindi con impazienza il via libera della polizia.
