Guarda o riguarda: “Kiss the ground” di Joshua Tickell e Rebecca Harrell Tickell

Guarda o riguarda: “Kiss the ground” di Joshua Tickell e Rebecca Harrell Tickell
Guarda o riguarda: “Kiss the ground” di Joshua Tickell e Rebecca Harrell Tickell
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Come possiamo riuscire a parlare in modo equo del cambiamento climatico, dell’agricoltura e dei loro impatti senza demoralizzarci o sentirci in colpa? Questo è ciò che tenta di fare il documentario “Kiss the Ground”, con l’attore Woody Harrelson al timone.

Dal 2013 l’associazione americana Kiss the Ground si batte a favore dell’agricoltura rigenerativa e sensibilizza sull’importanza dei suoli vivi negli Stati Uniti d’America. Per questa piattaforma, questa filosofia potrebbe essere la chiave per invertire il riscaldamento globale, sapendo che è possibile immagazzinare carbonio nel suolo, grazie alle piante. Pertanto, attraverso questo film, lo spettatore è invitato a seguire passo dopo passo un gruppo di attivisti, scienziati, agricoltori e politici uniti in un movimento globale di agricoltura rigenerativa che potrebbe equilibrare il nostro clima, ricostituire le nostre vaste riserve d’acqua e nutrire il mondo.

Non dicono che l’unione fa la forza? Il documentario “Kiss the Ground” si ispira a questa massima per ricordarci ancora una volta che la lotta al cambiamento climatico è affare di tutti. Ognuno al proprio livello dovrebbe riflettere sul proprio contributo affinché il raduno riesca davvero ad arginare il fenomeno.

Se è vero che in tutto il mondo si stanno intraprendendo azioni per rallentare la distruzione del pianeta, la sete delle nazioni di voler rimanere all’avanguardia della tecnologia e di voler essere continuamente leader sulla scena internazionale non si ferma non favorire la lotta. Perché è impossibile voler cambiare le cose se non si modificano sensibilmente le abitudini di consumo.

È vero che da anni si parla di lotta, ma gli effetti del cambiamento climatico non fanno che aumentare. Inquinamento marino, atmosferico e del suolo, inondazioni, ondate di caldo, siccità, ecc., tanti mali che spingono a riflettere. Mentre a giugno si celebra la Giornata mondiale dell’ambiente, le società dovrebbero fermarsi e rivedere la propria posizione in questa lotta. I fondi stanziati non dovrebbero essere utilizzati solo per lanciare slogan, organizzare vertici, adottare leggi o formulare raccomandazioni per contrastare i fenomeni esistenti. Dovrebbero essere utilizzati per riflettere e adottare abitudini sane che non minaccino l’ambiente ma contribuiscano al suo benessere.

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