Alexis Hanquinquant vuole assaporare ancora una volta le gioie dell’oro olimpico nel para triathlon

Alexis Hanquinquant vuole assaporare ancora una volta le gioie dell’oro olimpico nel para triathlon
Alexis Hanquinquant vuole assaporare ancora una volta le gioie dell’oro olimpico nel para triathlon
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Per Alexis Hanquinquant tutto è cambiato nel 2010. All’epoca, il normanno era una grande speranza per la boxe a pieno contatto in Francia. Ha appena vinto il titolo di campionato francese e ha aperto le porte alla squadra francese. Ma è vittima di un incidente edile. Passa dagli anelli al letto d’ospedale. Tutto sta andando a rotoli per lui.

La gamba destra gli fa troppo male, decide di liberarsene. L’amputazione è avvenuta tre anni dopo, nel 2013. “La mia amputazione è stata l’inizio di una nuova vita. Mi si è aperto tutto”. Appena operato, l’indigeno di Yvetot cercò allora un obiettivo da raggiungere, “all’altezza della sfida dell’amputazione”.

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Questa sfida è competere ai Giochi Paralimpici

Alexis Hanquinquant cerca una disciplina, si dota di una protesi e si dedica al para triathlon, anche se non sa nuotare bene. Ma cavalca e corre bene e sta facendo rapidi progressi. E i titoli calano: Alexis Hanquinquant vanta oggi cinque titoli di campione del mondo, sette titoli di campione europeo e, soprattutto, il membro del Triathlon di Rouen ha vinto l’oro alle Paralimpiadi di Tokyo.

Alexis Hanquinquant durante la parte ciclistica del test event parigino
©AFP – Fabien Boukla

Con l’etichetta di favorito a Parigi

Ai Giochi Paralimpici di Parigi, il Normanno sarà il favorito in grande maggioranza! Ma lo accetta: “Ho realizzato su misura per me questo costume preferito e ogni giorno non mi faccio un regalo per poterlo indossare”. Quando dice niente regali è per l’allenamento che fa: 30 km a nuoto, 400 km in bicicletta e una cinquantina a piedi. Spera anche che questi Giochi Paralimpici interessino i francesi. “ Noi atleti paralimpici ci teniamo a mettere in risalto le nostre performance per cambiare la nostra mentalità, la nostra società, sul tema dell’inclusione, della differenza nel senso ampio del termine. Voglio che la gente capisca che è un livello alto e non giusto” dice quello che è stato selezionato tra i quattro contendenti al ruolo di portabandiera della delegazione paralimpica francese.

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