Laure Gauthier vince il Primo Premio del Romanzo 2024

Laure Gauthier vince il Primo Premio del Romanzo 2024
Laure Gauthier vince il Primo Premio del Romanzo 2024
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È stato assegnato il Primo Premio del Romanzo in ambito francese Laure Gauthier per Melusine ricaricata (Corti).

L'opera vincitrice è ambientata in un futuro prossimo, quasi simile al nostro, dove ritorna Melusina, la mitica fata serpente. Riappare all'angolo di una strada in una metropoli sterilizzata, dove immagini onnipresenti e finemente orchestrate nascondono la desolazione dei paesaggi e il controllo delle emozioni. Questo mondo post-democratico, saturo di inquinamento, è costellato di discariche solide a cielo aperto (OSD), zone turistiche potenziate (ZTA) e foreste dove rimangono solo zecche, lumache giganti e qualche passero.

Sistemi di sorveglianza onnipotenti hanno generato un linguaggio troncato, saturo di acronimi, mentre i comitati assicurano a tutti i costi il ​​mantenimento artificiale di illusioni per intrattenere i Crossing Tourists (TT). Mélusine ritorna con un obiettivo: proporre nuove pratiche e sognare altre sponde da abitare…

Laure Gauthier, che vive a Parigi, ha già pubblicato, tra l'altro, saggi e raccolte di poesie, come pietra Kaspar (La Lettera Rubata, 2017) e i corpi cavernosi (LansKine, 2022).

Il Premio per il primo romanzo in dominio straniero è stato assegnato a Greta Olivo per Il colore nero non esiste (Phébus, traduzione Romane Lafore).

Livia ha tutto per lei: una vita promettente, una famiglia amorevole, occhi affascinanti. Corre veloce, velocissima, conquistando una serie di vittorie in pista. Ma un giorno, un'ombra la inciampa appena oltre il traguardo. A poco a poco gli oggetti cominciano a scomparire, inghiottiti da un male insidioso che gli sta divorando la retina. Di fronte all’inevitabile progressione della malattia, Livia capisce che non potrà più vincere come aveva immaginato. Con il supporto del suo tutore, Emilio, dovrà ridefinire il suo modo di abitare il mondo, scoprendo al contempo la sua vera identità. Chi ha detto che il nero non può essere un colore?

Greta Olivo, nata nel 1993 a Roma, si è liberamente ispirata alla storia della propria famiglia per plasmare il suo personaggio.

Presieduta da Charles Dantzig, la giuria è composta da: Annick Geille (presidente onorario) Pauline Dreyfus, Jean-Claude Lamy, Gilles Pudlowski, Jean-Pierre Tison e Maud Ventura. L'anno prossimo la giuria accoglierà 3 nuovi membri: Philippe Jaenada, Maylis de Kerangal e Mohamed Mbougar Sarr.

I vincitori del 2024 succedono a Charles Salles e ai suoi Faccia B (Tavola rotonda) per il romanzo francese, e Tom Crewe e La nuova vitaper il romanzo straniero (Christian Bourgois, traduzione Etienne Gomez).

Crediti fotografici: Britchi Mirela CC BY SA 4.0

Di Hocine Bouhadjera
Contatto: [email protected]

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