“Sono i bambini che fanno stupidaggini, tu sei adulto”: recidivo per droga, viene condannato al carcere

“Sono i bambini che fanno stupidaggini, tu sei adulto”: recidivo per droga, viene condannato al carcere
“Sono i bambini che fanno stupidaggini, tu sei adulto”: recidivo per droga, viene condannato al carcere
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l’essenziale
Risultato positivo alla droga per due volte in un brevissimo periodo di tempo, già autore di diversi reati legati alla droga, un quarantenne è stato condannato al carcere dal tribunale di Foix.

Capelli biondi arruffati, occhiali da aviatore, carnagione abbronzata: Romain* è più un surfista californiano che un cannabis-dipendente. Tuttavia, è per fatti legati alla detenzione e al consumo di stupefacenti che il quarantenne si presenta in comparizione immediata davanti al tribunale penale di Foix venerdì 7 giugno.

Il 21 aprile, il tolosano è stato fermato dalla polizia a Laroque-d’Olmes, nonostante non avesse il diritto di mettersi al volante: la sua patente è stata annullata dal tribunale. Inoltre, è risultato positivo alla cannabis ed era ancora positivo il 5 giugno quando si è presentato alla custodia della polizia; Nel corso di una perquisizione sono stati rinvenuti nella sua abitazione anche 24 grammi di sostanza stupefacente.

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“Non ci avevo pensato davvero, mi dispiace profondamente, ho fatto una cosa stupida”, esordisce con aria contrita. “Sono i bambini che fanno stupidaggini, tu sei un adulto”, rimprovera il presidente del tribunale. Incrocia le braccia e dondola come un bambino sgridato: “Non ho fatto la scelta giusta”, prova a spiegare, sancito con un “Questo è certo” del magistrato. Falegname, spiega che quel giorno ha preso la sua macchina per aiutare un amico in un cantiere edile, anche se soffre di problemi alla schiena che cura con l’uso di cannabis: “Ma voglio provare a smettere di usare droghe”, promette. . “Voi siete davanti ai tribunali per fatti legati alla droga dal 2021. Perché non avete fatto questi passi prima?”, sottolinea il presidente davanti a un imputato balbettante.

“Ad un certo punto dovremo mobilitarci”

È vero che Romain ha da diversi anni una serie di condanne per droga, dopo un lungo periodo di dipendenza dall’alcol. Il giudice dell’esecuzione sottolinea fragilità poco positive ma ancora molto presenti, come sostiene il sostituto procuratore Benoit de Saintignon nella sua memoria: “L’imputato, sottoposto a più test in breve tempo, risulta positivo ai farmaci ogni volta che abbiamo il Ho l’impressione che la risposta penale gli scivoli addosso senza fare presa, critica il rappresentante della Procura. Sono disposto che la droga nasconda un’esperienza difficile, ma ad un certo punto dobbiamo mobilitarci, ma quando gliela diamo lui lo fa non prendere le chiavi.” Il magistrato chiede quindi 12 mesi di reclusione, accompagnati da obbligo di custodia cautelare, divieto di circolazione e confisca del veicolo.

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In difesa di Romain, Maître Baquero non nega i fatti innegabili addotti contro il suo cliente, ma desidera comunque ritornare alla sua infanzia turbolenta e al suo grande bisogno di aiuto: “La sua famiglia mi ha detto che aveva bisogno di essere costantemente sorvegliato, lei è veramente una persona persona indigente”, argomenta, sottolineando anche la sua compiuta vita professionale come garanzia di stabilità. In risposta, il tribunale ha condannato il suo cliente a 12 mesi, ma con un braccialetto elettronico; è anche obbligato a sottoporsi a cure. “Questo è l’ultimo avvertimento prima della detenzione”, avverte il magistrato.

*Il nome è stato cambiato.

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