Partenariato Russia-Africa: la lezione russa e i messaggi marocchini

Partenariato Russia-Africa: la lezione russa e i messaggi marocchini
Partenariato Russia-Africa: la lezione russa e i messaggi marocchini
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Il regime algerino ha provato un’amara delusione quando ha scoperto che ai sostenitori del Polisario era stato vietato di partecipare alla prima conferenza ministeriale del Forum di partenariato Russia-Africa, che si è svolta dal 9 al 10 novembre a Sochi, in Russia.

L’opposizione della Russia, peraltro membro permanente del Consiglio di Sicurezza, alla partecipazione del Polisario a questo forum è un’umiliante sconfessione dell’inclinazione separatista di Tebboune e Chengriha, riferisce Al Ahdath Al Maghribia questo martedì 12 novembre.

Il Marocco ha dimostrato in tutti i forum internazionali a cui ha partecipato di essere la voce dell’Africa e il difensore degli interessi della sua popolazione.

Da Pechino a Bali, passando per New York, Bruxelles e Mosca, i funzionari marocchini hanno sempre portato la voce dell’Africa, come è successo domenica 10 novembre a Sochi, in Russia, quando il Ministro degli Affari Esteri, Nasser Bourita, ha invocato la voce dell’Africa essere”ascoltato e rispettato a livello internazionale».

Per fare questo, prosegue il ministro, intervenuto davanti al Forum di partenariato Russia-Africa, “è importante ricordare alcuni principi fondamentali» che considera la chiave di volta per raggiungere il livello di cooperazione desiderato.

Il capo della diplomazia marocchina ha posto le basi per questa cooperazione capace di servire gli interessi dei popoli del continente: “non possono esserci pace e prosperità in Africa a beneficio dei popoli della regione senza il rispetto della sovranità, dell’integrità territoriale dei paesi membri e delle regole di buon vicinato».

Un messaggio che rivela i reali problemi dell’Africa, diventata una regione in lotta per l’influenza globale, volta a monopolizzare le sue risorse e a ignorare i problemi della sua gente.

È necessario, ha continuato Nasser Bourita, che “i partner del continente abbandonano la logica della supervisione“, perché, ha affermato, l’Africa è capace di gestire le proprie sfide: “non possono esserci pace e prosperità in Africa se i paesi africani si affermano, senza alcuna forma di legittimità, come leader del continente in modo unilaterale, per servire agende puramente nazionali. Attraverso il rispetto di questi principi fondamentali, la voce africana si rafforzerà e avrà un peso sugli affari mondiali.“, ha sottolineato, sottolineando che non è l’Africa ad aver bisogno del resto del mondo ma che in realtà è il resto del mondo ad avere un bisogno crescente dell’Africa.

Nasser Bourita ha anche sottolineato l’importanza del partenariato Russia-Africa, che si distingue per il suo evidente potenziale di crescita, ma che deve concentrarsi sulle principali priorità del continente africano.

E poiché questi messaggi non sono semplici discorsi destinati al consumo politico, il capo della diplomazia marocchina ha indicato che il Regno è assolutamente pronto a cooperare, nel quadro di questi incontri, tra il suo continente madre e il suo partner strategico, la Russia.

Sulla base di questa convinzione, la politica perseguita dal re Mohammed VI si è basata fin dall’inizio sulla diversificazione dei partner attraverso le storiche visite che il sovrano ha compiuto in numerose capitali mondiali, da Mosca a Pechino, nonché nelle capitali occidentali, staffetta Al Ahdath Al Maghribia.

Il Re ha inoltre lanciato diverse iniziative volte a preparare il terreno per “realizzare l’ambizione dichiarata di servire la popolazione del continente nero“, spiega il quotidiano, precisando che così facendo, Nasser Bourita “ha evidenziato tre importanti iniziative reali: il processo di Rabat sui paesi dell’Africa atlantica, l’accesso dei paesi del Sahel all’Oceano Atlantico e il gasdotto Nigeria-Marocco».

Queste iniziative incarnano concretamente l’appello che il sovrano ribadisce continuamente a cambiare l’approccio dei partner tradizionali nei confronti del continente africano, ha concluso il Ministro degli Affari Esteri.

Par Hassan Benadad

11/11/2024 alle 19:21

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