Domenica sera, l'OL ha vinto il derby contro il Saint-Etienne grazie ad un gol di Alexandre Lacazette (1-0). Ma nella ripresa la squadra di Pierre Sage ha avuto grossi spaventi.
Nelle ultime settimane, i tifosi dell'Olympique Lyonnais hanno vissuto scenari difficili. Contro il Marsiglia ovviamente, con il gol dell'OM nei minuti di recupero, ma anche contro Besiktas, Auxerre o Hoffenheim. Ogni volta, i giocatori di Pierre Sage hanno subito gol nel secondo tempo, lasciandosi sfuggire punti preziosi. Lo scenario avrebbe potuto ripetersi domenica contro il Saint-Etienne. In vantaggio a metà tempo, l'OL aveva prodotto un primo atto convincente con un dominio totale. Ma dopo l'intervallo, i compagni di squadra di Alexandre Lacazette si sono trasformati, lasciando la palla ai giocatori dell'ASSE e liberando completamente il loro dominio della partita. Senza le due parate di Lucas Perri, Les Gones avrebbe potuto subire un'ulteriore delusione. La gioia è stata quindi molto misurata nello spogliatoio dell'OL dopo la vittoria, come ha rivelato Pierre Sage a Free.
Nessuna euforia nello spogliatoio dell'OL dopo il derby
“I giocatori hanno le idee molto chiare sulla loro prestazione e nello spogliatoio dopo la vittoria c’era una gioia molto misurata. Penso che sia perché i giocatori sanno che ci siamo spaventati a vicenda. E dato che abbiamo vissuto uno scenario difficile due o tre volte di seguito, ci siamo detti che stavamo cadendo di nuovo negli stessi errori. Ma questa volta il pubblico ha fatto in modo che la bilancia rimanesse in equilibrio. I cambiamenti? Ho scoperto che non riuscivamo più a difendere andando avanti, lasciavamo troppe opportunità al Saint-Etienne. Ma riorganizzandoci abbiamo ripreso a difendere andando di nuovo in avanti e il loro gioco era meno fluido, non approfittavano più dei nostri errori” ha indicato Pierre Sage, rifiutandosi di emozionarsi e preferendo invece suonare l'allarme dopo la vittoria di misura inferiore a quanto sperato per l'OL nel derby di questa domenica. Il Lione dovrà imparare a uccidere le sue partite nelle settimane a venire, altrimenti le delusioni si ripeteranno e il tecnico 45enne lo sa bene.