Glucksmann sostiene l’unione della sinistra ma assicura che Mélenchon non sarà primo ministro

Glucksmann sostiene l’unione della sinistra ma assicura che Mélenchon non sarà primo ministro
Glucksmann sostiene l’unione della sinistra ma assicura che Mélenchon non sarà primo ministro
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Raphaël Glucksmann, deputato di Place Publique-PS, ritiene che l’unico modo “per bloccare la RN sia un’unione della sinistra”. Inizialmente si oppose all’unione con la France Insoumise. Ha anche aggiunto che Jean-Luc Mélenchon non sarà primo ministro in caso di maggioranza del Fronte popolare dopo le elezioni legislative anticipate.

L’ex capo della lista pubblica del PS-Place alle elezioni europee, Raphaël Glucksmann, ha affermato venerdì che “un’unione della sinistra” è “l’unica via” per impedire la vittoria del Raggruppamento Nazionale alle elezioni legislative, convalidando così la “Nuovo Fronte Popolare” nonostante i suoi disaccordi con La France insoumise.

Dicendo di comprendere che coloro che hanno votato per lui alle elezioni europee “potrebbero sentirsi traditi”, Raphaël Glucksmann ha assicurato a France Inter di aver “ottenuto” “impegni estremamente chiari” sull’Ucraina, sull’Europa e sul conflitto israelo-palestinese.

Le trattative con i nuovi alleati “erano un equilibrio ideologico”, ma da domenica, con il suo quasi 14% che lo poneva davanti agli altri partiti di sinistra, “si è verificato un capovolgimento dei rapporti di forza” e “la Il progetto si è evoluto completamente su linee molto lontane da ciò che LFI ha difeso fino ad ora”, ha aggiunto.

Esclusione della possibilità Jean-Luc Mélenchon primo ministro

È anche per questo che il leader di questo sindacato “non sarà Jean-Luc Mélenchon”, perché “abbiamo bisogno di una persona che crei consenso” e “ci sono altre figure infinitamente più consensuali”, ha sottolineato Raphaël Glucksmann, citando il ribelle il deputato François Ruffin, i socialisti Boris Vallaud e Valérie Rabault, nonché l’ex leader del CFDT Laurent Berger.

“Non sono un candidato”, ha aggiunto Raphaël Glucksmann, ponendosi come “garante affinché le linee tracciate siano rispettate”. Deciso a “sbarrare la strada” alla Rn, si è espresso “per un ritiro repubblicano” al secondo turno delle legislative, ma “anche per non procrastinare quando non ci saremo, per chiedere un voto contrario l’avversario del Raduno Nazionale”.

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