Donald Trump è davvero “l’uomo del Cremlino” a Washington?

Donald Trump è davvero “l’uomo del Cremlino” a Washington?
Donald Trump è davvero “l’uomo del Cremlino” a Washington?
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Pubblicato l’8 novembre 2024 alle 00:02.

Giovedì 7 novembre, Vladimir Putin è intervenuto durante una sessione plenaria del prestigioso club di discussione russo Valdaï che, da due decenni, riunisce accademici, esperti e leader politici per riflettere sul mondo di domani e sul posto che occupa in esso la Russia. Il suo lungo intervento si è incentrato sulla “sicurezza universale e pari opportunità di sviluppo nel 21° secolo”. Ma gli occhi di tutti erano incollati su di lui non tanto per sentirlo parlare ancora una volta del mondo “multipolare” di domani. Soprattutto, si trattava del primo discorso di Vladimir Putin dall’elezione di Donald Trump e coloro che lo circondavano lasciavano intendere che il capo del Cremlino avrebbe finalmente detto quello che pensava veramente. E come il nuovo inquilino della Casa Bianca potrebbe cambiare il corso della guerra.

Ma abbiamo dovuto aspettare molto tempo per scoprirlo. Per molto tempo, come se questo argomento non avesse questa importanza agli occhi del presidente russo. Quest’ultimo ha prima fatto aspettare quasi cinque ore prima di parlare e poi ha discusso a lungo con il pubblico sulla “sovranità tecnologica”, sull’intelligenza artificiale e perfino sul clima. Solo dopo due ore il moderatore gli ha chiesto cosa pensasse di Donald Trump. Vladimir Putin si è subito detto colpito dal suo “coraggio” (durante il tentato attentato in campagna elettorale). “È in circostanze eccezionali che un uomo rivela la sua essenza, e il candidato repubblicano si è rivelato un uomo molto coraggioso”, ha detto. La sua ambizione di porre fine alla guerra in Ucraina? “Merita, come minimo, la nostra attenzione”, ha continuato, aggiungendo che la Russia è pronta a lavorare con lui. “E vorrei cogliere l’occasione per congratularmi con lui per la sua elezione alla carica di Presidente degli Stati Uniti”, ha concluso.

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