IOIsraele riaprirà un nuovo punto di passaggio nella Striscia di Gaza assediata, ha detto giovedì il Dipartimento di Stato americano, giorni prima della scadenza, la prossima settimana, dell’ultimatum americano sull’aumento degli aiuti umanitari ai palestinesi.
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“Abbiamo visto Israele compiere una serie di passi importanti nelle ultime settimane (…) e prevede di aprire un nuovo valico aggiuntivo a Kissoufim nei prossimi giorni”, ha detto ai giornalisti il portavoce israeliano del Dipartimento di Stato, Matthew Miller.
I ministri americani degli Esteri e della Difesa, Antony Blinken e Lloyd Austin, avevano inviato, in una lettera del 13 ottobre, una serie di richieste a Israele affinché consenta l’aumento degli aiuti umanitari, dandogli 30 giorni per rispondere.
In caso contrario, gli Stati Uniti hanno minacciato di sospendere parte della loro assistenza militare a Israele.
Il portavoce ha rifiutato di dire come gli Stati Uniti valuteranno la conformità di Israele alle richieste americane, o quando tale valutazione sarà fatta quando la scadenza scade il 13 novembre.
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La consegna degli aiuti umanitari americani
La legge statunitense richiede che i destinatari degli aiuti militari statunitensi non rifiutino o ostacolino “arbitrariamente” la consegna degli aiuti umanitari statunitensi.
Il margine di manovra dell’amministrazione Biden uscente è però molto limitato vista la vittoria di martedì di Donald Trump alle presidenziali, mentre il repubblicano accusa il presidente americano di esercitare pressioni sul primo ministro Binyamin Netanyahu.
Il portavoce ha inoltre sottolineato che Israele ha approvato “ulteriori vie di consegna all’interno di Gaza, che sono essenziali” per la distribuzione degli aiuti umanitari nel territorio palestinese devastato da più di un anno di guerra.
Nella lettera si discuteva, ad esempio, della necessità per Israele di far entrare fino a 350 camion di aiuti umanitari al giorno, di aprire un quinto punto di passaggio nella Striscia di Gaza e di limitare gli ordini di evacuazione allo stretto necessario. Martedì, secondo Matthew Miller, circa 229 camion sono riusciti a tornare a Gaza.
Ampie aree del territorio palestinese sono state devastate dalla guerra intrapresa da Israele come rappresaglia al massacro di Hamas avvenuto sul suo territorio il 7 ottobre 2023.
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