I prezzi per i bovini di grossa taglia stanno raggiungendo il picco, scenderanno a metà giugno?

I prezzi per i bovini di grossa taglia stanno raggiungendo il picco, scenderanno a metà giugno?
I prezzi per i bovini di grossa taglia stanno raggiungendo il picco, scenderanno a metà giugno?
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Il clima piovoso di maggio non ha risollevato il morale dei francesi, in sofferenza anche le vendite di carni alla griglia secondo diversi operatori del settore. carne bovino. Nel complesso, il commercio di carne bovina è considerato piuttosto lento anche dopo la fine dei giorni festivi. D’altro canto l’offerta è considerata moderata ma sufficiente. A 5,19 €/kg, il prezzo medio ponderato dei bovini di grossa taglia non è cambiato da tre settimane.

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Appiattimento dei prezzi dei bovini nutrici

IL prezzo della carne di mucca La settimana scorsa sono diminuiti gli ingressi al macello. A 5,51 €/kg, la quotazione di FranceAgriMer ha perso 2 centesimi ma rimane dello 0,5% al ​​di sopra del livello dell’anno scorso, stessa data. IL prezzo del bestiame giovane R si è stabilizzato la scorsa settimana dopo diverse settimane di declino. IL prezzo della vacca da latte P è aumentato per la settima settimana consecutiva e non ha registrato alcun calo dalla fine di novembre, ma non ha raggiunto il livello del 2023 né quello del 2023.

Macelli prudenti

La catena di mattatoi attende di vedere come reggeranno le vendite questo fine settimana, quando, finalmente, il sole su gran parte della Francia potrà incoraggiare le famiglie a portare fuori i barbecue, anche se i temporali potrebbero interrompere la festa. Notiamo una certa cautela tra gli acquirenti, scottati dalla mancanza di energia nei consumi. È difficile confrontare le macellazioni da un anno all’altro, dato che le vacanze non cadevano nelle stesse settimane. Tuttavia; secondo la media delle macellazioni delle settimane 19-22 comunicate da Interbev, macellazione di bovini di grossa taglia sono stabili rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Quelli delle vacche nutrici sono crollati del 6,6%, quelli di JB Viande sono aumentati dell’1,1% e l’aumento ha raggiunto il 7,3% per le vacche miste e da latte.

Scambi verso paesi terzi soggetti ai ribassi della Turchia

Le vendite all’estero sembrano soddisfacenti per l’Italia, poiché la stagione turistica inizia e aumenta le esigenze. D’altro canto, l’incertezza è totale dalla parte del Turchia. Nel primo trimestre il paese ne ha effettivamente acquistate 906 ton manzo fresco nel primo trimestre, ovvero il 16% delle nostre esportazioni di paesi terzi. (1,7% delle nostre esportazioni totali). Spedizioni che continuarono anche dopo. Tuttavia, alcuni contratti sono attualmente in scadenza ed è difficile sapere se le società riusciranno ad aggiudicarsi nuovi contratti. Da un lato perché non vi è alcuna garanzia che lo Stato turco continui ad aprirsi alle importazioni, ma anche perché su questi bandi di gara la Francia è in concorrenza, soprattutto con Polonia e Spagna.

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La stabilità dei prezzi del bestiame europeo potrebbe avere un impatto sul mercato

Se la domanda interna non decolla e se le esportazioni diminuiscono, è possibile un calo dei prezzi dei bovini da carne, come lo scorso anno. Bisogna però considerare la solidità del mercato europeo nel suo insieme, con i prezzi del JB che non si sono indeboliti in Germania, anzi la quotazione ha recuperato qualche centesimo a fine maggio.

Per le vacche da latte, la tenuta dei prezzi europei e la stagionalità potrebbero suggerire che i prezzi rimarranno a livelli elevati.

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