Dopo l’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti, cosa dobbiamo aspettarci per l’economia globale e francese?
Che impatto avrà la vittoria di Donald Trump sull’economia globale? Ci sono diversi assi nel programma economico del nuovo presidente degli Stati Uniti: aumento dei dazi doganali sui prodotti importati dalla Cina e dall'Europa, lotta all'immigrazione, riduzione delle tasse sugli utili societari dal 21 al 15%, allentamento delle politiche finanziarie normative di settore.
Un maggiore protezionismo e una minore immigrazione spingeranno l’inflazione verso l’alto, e ciò significherà tassi di interesse più elevati negli Stati Uniti.
Meno tasse per le imprese significa più profitti e quindi un mercato azionario americano in crescita. Una minore regolamentazione finanziaria è positiva per le banche e le criptovalute americane.
Quindi l'America di Trump è Wall Street che va bene (motore dei mercati azionari mondiali), bitcoin caro, dollaro forte e petrolio più economico.
Business Cipro: Trump, buone o cattive notizie per la nostra economia? – 07/11
Settori francesi potenzialmente colpiti
Con quali conseguenze per l’economia francese? L’impatto più significativo è quello dei nuovi dazi doganali, che potrebbero aumentare dal 10 al 20%, sui nostri prodotti venduti negli Stati Uniti, che sono il nostro quarto cliente e una delle nostre maggiori eccedenze.
I settori più colpiti: tessile, moda, agroalimentare e soprattutto vini e liquori. Prodotti di consumo, molto sensibili ai prezzi, soggetti a una forte concorrenza e che perderebbero quote di mercato.
Il lusso ne risentirebbe in misura minore, poiché i prodotti di fascia alta subirebbero un aumento di prezzo.
Per l’aeronautica la situazione è più ambigua: la riduzione delle tasse negli Usa andrà a vantaggio delle imprese straniere stabilite lì. Per Airbus questa riduzione fiscale potrebbe addirittura rappresentare un vantaggio competitivo temporaneo nei confronti dei produttori di aeromobili americani. E questo è il caso di tutte le imprese francesi che producono negli Stati Uniti (750.000 dipendenti).
E poi, un effetto positivo: il dollaro forte ci rende più competitivi sui mercati mondiali e più attraenti per i turisti americani.