NICE: Morte dell’artista Ben, la reazione di Christian Estrosi

NICE: Morte dell’artista Ben, la reazione di Christian Estrosi
NICE: Morte dell’artista Ben, la reazione di Christian Estrosi
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La reazione di Christian Estrosi, sindaco di Nizza, presidente della Metropoli Nice Côte d’Azur.

L’artista Ben è morto questo martedì 5 giugno 2024 all’età di 88 anni. La Città di Nizza gli renderà omaggio all’apice del suo genio.

Christian Estrosi, sindaco di Nizza, presidente della Metropoli Nice Côte d’Azur:

“No, Ben non è morto. Lui è lì, nel mio ufficio, sempre davanti ai miei occhi, accanto a questo tabellone a sfondo rosso dove, con la sua ineguagliabile grafia, mi incoraggia: “Dico quello che faccio e faccio quello che dico”. Non è morto perché tutti i nizzardi possono vedere le sue parole nelle stazioni della linea 1 del tram. Non è morto perché ha scritto “Libertà, uguaglianza, fraternità” sui muri del salone d’onore del municipio.

Non posso rendere omaggio a Ben come se fosse una personalità come le altre. È inclassificabile, è impertinente, è audace, è ossessivo, è inaspettato, è triste, è eruttivo, è pazzo, è saggio. Lui è tutto questo e altro ancora. Lui è Ben. Ha trasformato la creazione artistica, ha trasformato il nostro rapporto con la realtà e la verità, ha messo in luce, ancora e ancora, le nostre debolezze, le nostre mancanze e le nostre tentazioni. Ecco perché Ben è un grande artista. Anche molto grande.

E a un grandissimo artista non c’è bisogno di mandare fiori, di erigere tombe di parole o di marmo. È meglio rivedere il suo lavoro nel corso dei decenni, i primi anni della Scuola di Nizza, Fluxus e, negli anni, sempre questa vitalità, questa inventiva, questa creatività.

Come Henri Matisse, Ben è gentile. È una benedizione e una gioia per la nostra città, qualcuno direbbe anche un onore, ma a lui non si addice. Una felicità e una gioia che non muore con lui, poiché è lì, ovunque, nella nostra vita quotidiana, con le sue domande, le sue anticipazioni, le sue imprecazioni sull’arte, su di noi, sul mondo così come esiste e soprattutto non va.

Ma in ogni gioia c’è un’immensa tristezza. Il mio è infinito, perché perdo un caro amico, che non usava mai mezzi termini eppure che mi accoglieva con quella scintilla negli occhi che era tutto lui. Lasciami tenere per me il mio dolore.

Non posso fare a meno di vedere nella sua morte anche questo gusto per l’eleganza che lo ha sempre accompagnato, e tutto il suo amore per Annie, che lo ha preceduto di poche ore nel Grand Passage. Annie e Ben sono la quintessenza dell’amore nella crudezza della vita quotidiana, così era.

Questo dico a Eva, la loro figlia, così forte in questo dolore accresciuto, e che è fonte della mia ammirazione.

Mi tornano in mente, tra tante altre, queste immagini in bianco e nero: Ben, seduto sulla piccolissima ringhiera della nostra Promenade des Anglais, regge una cornice vuota sullo sfondo dell’orizzonte della Baia degli Angeli, creando così, con il nostro guardare un paesaggio che ci sembra banale, un’opera d’arte con Nizza e il suo infinito unico.

Ben è il più forte! »

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