“La prima lezione da tutto questo è che non si vince contro i populisti demonizzandoli.“, reagisce mercoledì 6 novembre Roland Lescure, vicepresidente dell'Assemblea nazionale, eletto dai francesi all'estero ed ex ministro dell'Industria e del Commercio estero, mentre Donald Trump rivendica la vittoria. Alle 8,50 (ora francese), i risultati delle elezioni presidenziali americane non sono definitive, ma il repubblicano è in testa con 267 elettori, sui 270 richiesti, contro i 224 di Kamala Harris.
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“Dietro Kamala Harris c’era fondamentalmente una forma di fronte repubblicano in stile americano. C’era la sinistra del Partito Democratico che si è unita alla destra moderata“, analizza il vicepresidente dell'Assemblea nazionale e rappresentante eletto dei francesi all'estero. “Dobbiamo parlare agli elettori, non demonizzandoli e talvolta anche disprezzandoli o umiliandoli, ma parlando loro dei loro problemi.“, continua.
“È un messaggio molto forte di risveglio collettivo in Europa”
Secondo Roland Lescure, la vittoria incombente di Donald Trump”è una sorta di “campanello d'allarme globale” che ci porterà, spero, a svegliarci in Europa per reinvestire la nostra industria perché avrà più difficoltà ad esportare“. “Avremo un’America molto protezionista, avremo tariffe doganali, se crediamo a quello che ha detto in campagna elettorale, non c’è motivo di non credergli, che aumenteranno del 20-25% in Europa per tutti gli europei prodotti“, spiega.
Mercoledì mattina i presidenti francese e tedesco hanno detto insieme di volere “lavorare per un’Europa più forte e più sovranaL’ex ministro dell’Industria e del Commercio Estero, Roland Lescure, insiste su questo punto: “se la Francia mostrerà i muscoli da una parte, la Germania dall’altra, ne usciremo perdenti. Penso davvero che sia un messaggio molto forte di risveglio collettivo in Europa.“
Un'intervista condotta da Jérôme Chapuis, a cura di Diane Warin.