Lo scrittore, sceneggiatore e regista argentino Edgardo Cozarinsky, che ha vissuto parte della sua vita in Francia, è morto domenica a Buenos Aires all’età di 85 anni, hanno annunciato lunedì le autorità culturali.
Ad annunciare la morte in un comunicato è stato il ministro della Cultura Leonardo Cifelli “una personalità essenziale della nostra cultura, dotata di un’intelligenza e di una sensibilità artistica uniche, (che) seppe dare agli argentini un posto importante nel cinema e nella letteratura di portata universale”.
Nato a Buenos Aires nel 1939, vicino in gioventù ad autori argentini emblematici come Silvina Ocampo e Adolfo Bioy Casares, frequentatore di Jorge Luis Borges, Egdardo Cozarinsky ha pubblicato una ventina di libri, tra romanzi, saggi, talvolta mescolando questi generi, e racconti.
Nel 1974, l’instabilità politica in Argentina lo vide esiliato a Parigi, dove rimase fino al 1989, e sviluppò una carriera nel cinema e in televisione.
Ha esplorato in particolare documentari su artisti o scrittori (Stefan Zweig, Jean Cocteau) o scrittori nella storia (“One Man’s War”, 1982), ma anche lungometraggi di finzione, visitando, a volte oscuramente, l’Argentina di ieri o di oggi: “Guerrieri e prigionieri” (1990), “Visione notturna” (2005).
Stabilitosi definitivamente in Argentina, si innamora del tango, tornato di moda, che lo porta alla realizzazione di un libro di cronache e racconti sul tema (“Milongas”, 2007) e di un documentario, “Desiderio di tango”.
Lunedì il romanziere e poeta argentino Pedro Mairal ha reso omaggio alla memoria di Cozarinsky “con cui vanno diverse persone: lo scrittore, il regista, il drammaturgo, l’attore, il milonguero” (ballerina di tango, ndr).
