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I palestinesi ottengono più diritti presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità

I paesi membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno deciso venerdì (31 maggio) di garantire ulteriori diritti ai palestinesi, facendo eco a una decisione simile presa all’inizio di questo mese dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. I paesi membri riuniti questa settimana per l’Assemblea Mondiale della Sanità – il più alto organo decisionale dell’OMS – hanno votato a stragrande maggioranza a favore di un progetto di risoluzione volto a “allineare la partecipazione palestinese” all’OMS con la sua partecipazione all’ONU. Dei 177 paesi con diritto di voto, 101 hanno sostenuto il testo e cinque si sono opposti. Il risultato della votazione, avvenuta per alzata di mano, è stato a lungo applaudito.

La risoluzione, presentata da un gruppo di paesi prevalentemente arabi e musulmani, oltre a Cina, Nicaragua e Venezuela, chiede che ai palestinesi, che già hanno lo status di osservatore presso l’OMS, siano concessi praticamente gli stessi diritti come se fossero membri a pieno titolo. .

Il voto di Ginevra è arrivato dopo che i membri delle Nazioni Unite hanno votato a stragrande maggioranza a New York all’inizio di questo mese per dare ai palestinesi più diritti nell’organismo mondiale dopo che la loro campagna per la piena adesione è stata bloccata dagli Stati Uniti nel Consiglio di Sicurezza.

All’Assemblea Mondiale della Sanità di Ginevra, i palestinesi e i loro sostenitori si sono tirati indietro nel chiedere la piena adesione. Diverse fonti diplomatiche hanno suggerito che ciò fosse dovuto al timore che un voto a favore dell’adesione palestinese potesse innescare una sospensione automatica dei finanziamenti statunitensi all’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un’accusa a cui ha fatto eco l’ambasciatore palestinese a Ginevra, Ibrahim Mohammad Khraishi, che tuttavia ha accolto con favore il voto e ha promesso di collaborare, anche con “quelli che dicono che i palestinesi non hanno diritto di voto” presso l’OMS. Ha anche ricordato al rappresentante americano che gli americani avevano scacciato il loro colonizzatore con la forza. “È un diritto inalienabile e assoluto per noi, quando ci troviamo di fronte a un genocidio, poter esercitare il nostro diritto all’autodeterminazione”ha detto in arabo, secondo la traduzione inglese delle Nazioni Unite.

Il rappresentante americano, presente in sala, ha preso la parola per spiegare l’opposizione di Washington. “Gli Stati Uniti restano convinti che misure unilaterali come questa decisione non daranno risultati” l’obiettivo di due Stati. “Gli Stati Uniti hanno quindi votato no”ha indicato, ritenendo che il voto di venerdì non porterà alcun risultato “nessun cambiamento concreto” ai palestinesi.

Il testo approvato venerdì, invece, garantisce ai palestinesi, tra gli altri, “il diritto di sedere tra gli Stati membri, (…) il diritto di presentare proposte ed emendamenti, (…) [et le droit] essere eletto alla carica della plenaria e delle commissioni principali dell’Assemblea della sanità ». Lo sottolinea però “La Palestina, in quanto Stato osservatore, non ha il diritto di voto nell’Assemblea della Sanità né di presentare la propria candidatura agli organi dell’OMS”.

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