Il costo dell’energia non è un problema recente. Negli ultimi anni diversi comuni hanno registrato un forte aumento dei prezzi. Questa situazione grava sul bilancio comunale. Conseguenza: alcune comunità devono chiudere le strutture pubbliche, in particolare le piscine. Esempio ad Allier.
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Gli anziani abituati ai corsi di acquagym presso la piscina comunale di Cosne-d'Allier (Allier) non ne potranno più beneficiare fino a marzo 2025. La piscina, infatti, chiuderà i battenti per quattro mesi a causa dei costi energetici. Una delusione per tutti i fedeli del grande bacino. Un abituale confida: “Ci viene detto che dobbiamo fare sport, ma la piscina chiuderà per quattro mesi. Cosa faremo in questo periodo? A pagare sono sempre le stesse persone e questo mi fa arrabbiare”. Un altro aggiunge: “È molto deludente. Ci stanno privando del nostro benessere”.
L'anno scorso il municipio aveva già chiuso la piscina nei mesi di novembre e dicembre, poi tutte le domeniche. Ma i risparmi realizzati non bastano più, secondo Marie Carré, sindaco di Cosne-d'Allier (SE). “La sola piscina di Clairval rappresenta il 52% delle bollette energetiche e il 19% del bilancio operativo complessivo della comunità. Ciò grava su tutti i servizi comunali e compromette ogni investimento per l’anno finanziario 2024”.
Per gli appassionati di nuoto, sarà possibile continuare a praticare a 30 chilometri di distanza, nella piscina di Commentry (Allier). Anche qui il conto di manutenzione è alto: più di un milione di euro nel 2023. Di fronte a questa situazione, il comune sta intensificando le iniziative per evitare la chiusura del bacino. “Cerchiamo soluzioni tecniche”indica Sylvain Bourdier, sindaco di Commentry (Divers Left). “Nel parcheggio installeremo dei pannelli solari. Ci permetteranno di passare all’autoconsumo, con un risparmio potenziale di 40.000 euro di energia elettrica all’anno. Abbiamo anche acquistato un tessuto che può essere srotolato sulla grande piscina per limitare la perdita di calore. Rendendo questa piscina più attraente speriamo di riuscire a farla vivere meglio”.
Questi piccoli risparmi, tuttavia, non impediscono l’ampliamento del deficit. Il futuro resta quindi incerto: se i contributi statali alle comunità dovessero diminuire nel 2025, la piscina potrebbe subirne le conseguenze.
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