Stati Uniti | La fiducia dei consumatori a maggio è ai minimi su sei mesi

Stati Uniti | La fiducia dei consumatori a maggio è ai minimi su sei mesi
Stati Uniti | La fiducia dei consumatori a maggio è ai minimi su sei mesi
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(Washington) La fiducia dei consumatori negli Stati Uniti è scesa a maggio al livello più basso da novembre, poiché le famiglie sono preoccupate per l’evoluzione dell’inflazione, dell’occupazione e dei tassi di interesse, secondo la stima preliminare dell’Università del Michigan pubblicata venerdì.


Pubblicato alle 10:15

L’indice è sceso del 13% rispetto ad aprile, scendendo a 67,4 punti, cogliendo di sorpresa gli analisti, che prevedevano un calo molto più contenuto, e si aspettavano 76 punti, secondo il consenso di Market Watch.

“I consumatori si sono riservati di esprimere giudizi negli ultimi mesi, ma ora percepiscono sviluppi negativi su diversi aspetti”, ha commentato la responsabile dell’indagine, Joanne Hsu, citata in un comunicato stampa.

“Hanno espresso preoccupazione per gli sviluppi sfavorevoli dell’inflazione, della disoccupazione e dei tassi di interesse nel prossimo anno”, ha affermato.

All’inizio dell’anno la Fed stava valutando di iniziare ad abbassare i tassi nei mesi successivi. Ciò avrebbe abbassato i tassi di interesse sui mutui immobiliari, sui prestiti automobilistici e persino sulle carte di credito, ampiamente utilizzati negli Stati Uniti.

Ma il rimbalzo dell’inflazione da gennaio l’ha spinta a rinviare questo movimento, per evitare una nuova impennata dei prezzi. 1ehm Maggio, al termine della riunione, li ha mantenuti al livello più alto da oltre vent’anni, nell’intervallo compreso tra 5,25 e 5,50%.

Il presidente della Fed Jerome Powell ha avvertito che probabilmente ci vorrà “più tempo del previsto” prima che si crei fiducia in un calo dell’inflazione. E quindi poter iniziare ad abbassare i tassi.

I livelli di fiducia “probabilmente stanno peggiorando a causa dell’affaticamento inflazionistico e del minore ottimismo sugli imminenti tagli dei tassi”, ha affermato in una nota Rubeela Farooqi, capo economista di High Frequency Economics.

A marzo l’inflazione è salita al 2,7% su un anno, secondo l’indice PCE preferito dalla Fed – quello che vuole ridurre al 2% – e al 3,5% secondo l’indice CPI, i cui dati per aprile saranno pubblicati il 15 maggio.

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