Hamas ritiene che “la palla sia tutta nelle mani di Israele” in vista di una tregua

Hamas ritiene che “la palla sia tutta nelle mani di Israele” in vista di una tregua
Hamas ritiene che “la palla sia tutta nelle mani di Israele” in vista di una tregua
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Per due giorni si è discusso in Egitto con Hamas su un possibile accordo di tregua. Il gruppo palestinese ha assicurato che Israele ha rifiutato la proposta che gli era stata presentata.

Il movimento islamico palestinese Hamas ha stimato venerdì 10 maggio, dopo la partenza della sua delegazione dall’Egitto dove si svolgono i colloqui, che “la palla è interamente nelle mani di Israele” in vista di un accordo di tregua nella Striscia di Gaza.

Due giorni di trattative

“La delegazione negoziatrice ha lasciato il Cairo in direzione di Doha. L’occupazione ha respinto la proposta avanzata dai mediatori e da noi accettata. Di conseguenza, la palla è ora tutta nel campo dell’occupazione”, così chiama Israele il movimento islamista. Lo ha affermato Hamas in una lettera inviata ad altre fazioni palestinesi.

I rappresentanti di entrambi gli schieramenti hanno lasciato il Cairo “dopo due giorni di negoziati” volti a ottenere una tregua nella guerra in corso a Gaza da sette mesi, ha riferito giovedì Al-Qahera News, vicino all’intelligence egiziana.

Gli sforzi dell’Egitto e di altri paesi mediatori, vale a dire il Qatar e gli Stati Uniti, “continuano ad avvicinare i punti di vista delle due parti”, ha aggiunto Al-Qahera News, citando una fonte egiziana di alto livello.

Hamas ha accettato lunedì

Lunedì Hamas ha dato il via libera a una proposta presentata dai mediatori che prevede, secondo il movimento, una tregua in tre fasi, ciascuna della durata di 42 giorni, compreso il ritiro israeliano dal territorio e uno scambio di ostaggi detenuti a Gaza e palestinesi. detenuti da Israele, con l’obiettivo di un “cessate il fuoco permanente”.

Israele ha risposto che questa proposta è “lontana dalle sue richieste” e ha ribadito la sua opposizione ad un cessate il fuoco definitivo purché Hamas, al potere a Gaza dal 2007 e che considera un’organizzazione terroristica così come gli Stati Uniti e l’Unione Europea, non verrebbe sconfitto.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato di aver incaricato la sua delegazione al Cairo di “continuare a essere fermi sulle condizioni necessarie per il rilascio” degli ostaggi ed “essenziali” per la sicurezza di Israele.

L’Egitto chiede ad Hamas e Israele di mostrare “flessibilità” per raggiungere “al più presto possibile” una tregua nei combattimenti a Gaza insieme al rilascio degli ostaggi, secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri.

Durante un colloquio telefonico con il segretario di Stato americano Antony Blinken, il ministro degli Esteri egiziano Sameh Choukri ha sottolineato “l’importanza di esortare le parti a dimostrare flessibilità e a compiere tutti gli sforzi necessari per raggiungere un accordo di tregua e porre così fine alla tragedia umanitaria” Gaza, ha detto il ministero.

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