nel nostro sondaggio, Valérie Hayer continua a scendere un mese prima delle elezioni

nel nostro sondaggio, Valérie Hayer continua a scendere un mese prima delle elezioni
nel nostro sondaggio, Valérie Hayer continua a scendere un mese prima delle elezioni
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TOMMASO SANSONE / AFP Valérie Hayer, eurodeputata del Rinascimento e capolista della lista “Bisogno d’Europa” per le elezioni europee, fotografata il 7 a Parigi.

TOMMASO SANSONE / AFP

Valérie Hayer, eurodeputata del Rinascimento e capolista della lista “Bisogno d’Europa” per le elezioni europee, fotografata il 7 a Parigi.

POLITICA – Le cose si fanno serie. Questo giovedì 9 maggio la campagna per le elezioni europee entra nel suo ultimo mese. 31 giorni prima della data fatidica, i principali leader della lista sono entrati nel vivo della questione, dopo un dibattito che ha riunito (e per la prima volta) tutti i sette principali candidati organizzato il 2 maggio. E in questa fase, il quadro degli equilibri di potere conferma diverse tendenze. Il primo: l’abbandono discontinuo della capolista del campo presidenziale Valérie Hayer.

Se i sostenitori del presidente del gruppo Renew al Parlamento europeo giurano che nulla è deciso e che la battaglia elettorale non è ancora iniziata, è chiaro che la piega presa dalla interessata continua ad avvicinarla alla sua continuazione, Il candidato del PS-Place Publique Raphaël Glucksmann, che continua la sua ascesa. Perché come puoi vedere nel compilatore del sondaggio, questo HuffPost pubblica regolarmente, il superamento della curva (tanto temuto in Macronie quanto auspicato dai socialisti) non è molto lontano.

Se quasi tre punti separano Valérie Hayer da Raphaël Glucksmann, e lo strumento utilizzato non è affatto predittivo ma consente di tracciare le tendenze, le traiettorie di ciascuno mostrano che potrebbe essere la vera partita di queste elezioni europee, sullo sfondo di un ( possibile) ritorno a sinistra di una parte dell’elettorato socialdemocratico, un tempo sedotto da Emmanuel Macron ma scottato dai successivi attacchi a destra intrapresi dall’esecutivo.

Tanto più che le grandi questioni europee mobilitate dal campo presidenziale sono importanti anche per il fondatore di Place-Publique, anch’egli molto identificato con queste questioni.

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Molto più avanti, al 31,1%, appare fuori portata per il candidato macronista anche Jordan Bardella. E sembrerebbe azzardato scommettere sul dibattito tra il presidente del RN e Gabriel Attal (annunciato per il 23 maggio) per recuperare un ritardo di quindici punti in un mese, anche se l’elettorato macronista tende a mobilitarsi di più per le elezioni intermedie rispetto a quelli acquisiti da Marine Le Pen.

L’emozione di LFI

Un’altra lezione da questo compilatore un mese prima del voto, un rinnovato interesse per la lista ribelle. Dalla fine di aprile, Manon Aubry guadagna qualche punto, segnando l’inizio di una risalita. Relegato tuttavia dall’onnipresenza di Jean-Luc Mélenchon e della candidata Rima Hassan, l’eurodeputato della LFI sembra beneficiare della strategia dell’apparato ribelle, che concentra l’attenzione dei media in un contesto di mobilitazione a favore di Gaza e tra le mobilitazioni filo-palestinesi all’interno del mondo studentesco. Nell’ultimo “rolling” Ifop, ad esempio (preso in considerazione nel nostro compilatore), Manon Aubry è balzata dell’8% tra i 18-24 anni.

È l’inizio di una scossa che dovrà essere confermata per LFI, poiché con il 7,5% delle intenzioni di voto in totale, la lista guidata da Manon Aubry continua per il momento a oscillare tra il 6 e l’8%, senza riuscire a superare il gradino superiore. . Gli ambientalisti, d’altro canto, non sono disposti ad alzare lo sguardo. La capolista Marie Toussaint resta ferma sotto la soglia del 7%, vedendo avvicinarsi pericolosamente l’asticella della soglia di ammissibilità (fissata al 5%). Un mese prima del voto, Marie Toussaint ottiene il 6,7%.

A destra, all’estremo, la partita tra il candidato LR François-Xavier Bellamy e Marion Maréchal (ultima in classifica) va attualmente a favore del Versailles. Nonostante un riavvicinamento delle curve a fine gennaio, l’eurodeputato LR continua a tenere a bada il suo inseguitore Reconquest! : 7,2% di intenzioni di voto per il primo e 6,2% per il secondo.

Il che, in questa posizione della classifica, è importante, poiché i due schieramenti (che si contendono un elettorato conservatore) si combattono non lontano dalla soglia del 5%, la soglia necessaria per ottenere rappresentanti eletti al Parlamento europeo. Una lotta nel fazzoletto, resa ancora più pericolosa dal momento che la sopravvivenza delle due squadre è in gioco il 9 giugno. Abbastanza per promettere un mese scorso particolarmente stressante per entrambi i campi.

Questo compilatore, che aggrega i sondaggi pubblicati da una decina di istituti di sondaggi, non ha lo scopo di prevedere l’esito delle elezioni ma di fornire un’istantanea dell’opinione in un attimo e di evidenziare le tendenze.

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