Moez Hadidane: il calo del tasso di inflazione al 7,2% non significa un calo dei prezzi

Moez Hadidane: il calo del tasso di inflazione al 7,2% non significa un calo dei prezzi
Moez Hadidane: il calo del tasso di inflazione al 7,2% non significa un calo dei prezzi
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Intervenendo alla radio Express FM questo mercoledì 8 maggio 2024, l’esperto di economia e mercati finanziari Moez Hadidane ha confermato che il calo del tasso di inflazione al 7,2% durante il mese di aprile non significa un calo dei prezzi, poiché il tasso di l’aumento dei prezzi rallenta. Ha aggiunto che il 7,2% è la media totale per i beni di consumo, e questo include il tasso di consumo di cibo e bevande, che rimane elevato con un tasso stimato del 9,2%. L’ospite Express ha inoltre riferito che i prezzi di abbigliamento e scarpe sono aumentati del 9,8%, oltre all’aumento dei prezzi di ristoranti, bar e alberghi del 10,4%, nonché dei servizi di trasporto sanitario del 9,3%. A questo proposito, Moez Hadidane ha aggiunto che l’inflazione percepita rimane elevata. Va notato che il tasso di inflazione in Tunisia è sceso nel mese di aprile 2024 al 7,2%, mentre l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,9%, spinto da un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari dello 0,5% e dei prezzi di abbigliamento e scarpe dello 0,5%. 6,3%.

In un altro senso, Moez Hadidane ha menzionato il miglioramento delle entrate turistiche nei primi quattro mesi del 2024, dell’ordine dell’8%, considerando che si tratta di buoni indicatori. In effetti, le entrate del turismo sono aumentate dell’8%, per raggiungere quasi 1,6 miliardi di dinari, contro 1,5 miliardi di dinari, alla fine di aprile 2023, secondo quanto mostrano gli indicatori monetari e finanziari pubblicati dalla Banca Centrale della Tunisia. Il fatturato complessivo delle aziende, dal canto suo, è aumentato del 5%, passando dagli attuali 2,2 miliardi di dinari agli attuali 2,4 miliardi di dinari.

Anche per quanto riguarda le scorte di valuta estera della Banca Centrale, sono aumentate fino a raggiungere 23,4 miliardi di dinari (equivalenti a 107 giorni di fornitura) al 6 maggio 2024, rispetto a 21,8 miliardi di dinari (94 giorni di fornitura) nel 2023. L’esperto economico ha inoltre evidenziato un miglioramento dei trasferimenti di fondi in valuta estera da parte dei tunisini residenti all’estero, pari al 4% nei primi tre trimestri dell’anno in corso. Alla fine di marzo 2024, questi trasferimenti ammontavano a circa 1.810 milioni di dinari, rispetto a 1.738 milioni di dinari alla stessa data del 2023, secondo i dati pubblicati dalla Banca Centrale. Questi trasferimenti, sommati alle entrate turistiche che ammontavano a 1.225,8 milioni di dinari alla fine di marzo 2024, hanno contribuito a sostenere lo stock di valuta estera della Tunisia, che ha superato i 23 miliardi di dinari alla fine della scorsa settimana, ovvero circa 106 giorni di fornitura.

Inoltre, Moez Hadidane ha indicato una diminuzione del deficit del bilancio statale per l’anno 2023, raggiungendo il 7,1%, che è una percentuale inferiore a quella degli anni precedenti, ma resta il fatto che è da considerarsi elevata. L’obiettivo è raggiungere il 3% del deficit commerciale in rapporto al prodotto interno lordo. L’economista ha indicato, d’altra parte, che c’è stato un miglioramento dei risultati netti delle banche tunisine nel corso del 2023 di circa il 16%, precisando che questo è considerato basso rispetto alle banche di paesi simili. Ha aggiunto che le sfide del settore bancario sono piuttosto importanti in Tunisia, perché rappresenta la prima fonte di finanziamento dell’economia, fino al 90%, oltre al suo ruolo importante nel sostegno e nel finanziamento delle imprese. A questo proposito, Moez Hadidane ha invitato le banche a diversificare le entrate e a sviluppare i servizi di consulenza, sottolineando la necessità che si allontanino dal modello classico e sviluppino la componente di consulenza.

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