Le sue possibilità di essere processato in questo caso prima delle elezioni presidenziali del 5 novembre sono ormai molto scarse. Un tribunale della Florida ha rinviato a tempo indeterminato l’inizio del processo penale contro l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, accusato di aver fatto un uso negligente di documenti riservati, secondo una decisione resa martedì.
Il processo in questo caso contro il candidato repubblicano alle presidenziali di novembre avrebbe dovuto aprirsi il 20 maggio, ma il giudice federale ha ritenuto questa data insostenibile a causa del numero di richieste preliminari presentate alla corte. Non ha fissato una nuova data.
40 conteggi
Donald Trump è stato incriminato la scorsa estate dai tribunali federali nell’ambito di un’indagine sulla sua negligente gestione di documenti riservati, la prima per un ex presidente americano. In questo dossier è accusato di aver messo a rischio la sicurezza degli Stati Uniti conservando documenti riservati dopo la sua partenza dalla Casa Bianca nel gennaio 2021 nella sua residenza in Florida, invece di consegnarli agli Archivi nazionali come richiesto per legge.
Si è dichiarato non colpevole di tutte le 40 accuse contro di lui, tra cui “conservazione illegale di informazioni sulla sicurezza nazionale”, “ostruzione alla giustizia” e “falsa testimonianza”. È anche accusato di aver tentato di distruggere le prove del caso. Le accuse più pesanti sono punibili fino a 10 anni di carcere.
Questo è uno dei quattro casi per i quali l’ex presidente degli Stati Uniti è stato incriminato. Donald Trump si presenta a New York dal 15 aprile per aver camuffato come “spese legali” i pagamenti all’attrice porno Stormy Daniels allo scopo di nascondere una relazione sessuale che avrebbe avuto con il miliardario.
Se fosse eletto nuovamente a novembre, Donald Trump potrebbe, una volta insediatosi nel gennaio 2025, ordinare l’abbandono dei due procedimenti federali a suo carico: la vicenda dei documenti riservati, nonché quella portata avanti nella capitale Washington per accuse di tentativi illegali per invertire i risultati delle elezioni presidenziali vinte da Joe Biden nel 2020.
