L’Iran ha denunciato domenica come “illegali e ingiustificate” le sanzioni americane annunciate venerdì contro il suo settore petrolifero, mentre Washington ha affermato che stava agendo “in risposta” all’attacco missilistico effettuato da Teheran contro Israele il 1° ottobre.
In un comunicato, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri, Esmaïl Baghaï, ha difeso l’attacco portato dall’Iran contro Israele e ha “condannato fermamente” le nuove sanzioni americane definite “illegali e ingiustificate”.
Nel mirino l’intero settore, secondo un comunicato del Dipartimento del Tesoro, ma anche una ventina di navi e compagnie con sede all’estero, tutte accusate di essere coinvolte nel trasporto di petrolio e materiali petrolchimici iraniani.
Per Washington si tratta di aumentare la pressione finanziaria su Teheran e di “limitare la capacità del regime di raccogliere le entrate necessarie per destabilizzare la regione e attaccare i partner degli Stati Uniti”, ha indicato il Tesoro.
“La politica delle minacce e della massima pressione” non ha alcun effetto sul “desiderio dell’Iran di difendere la propria sovranità, integrità territoriale, interessi nazionali e cittadini contro qualsiasi violazione e aggressione straniera”, ha affermato Baghai.
Secondo lui, le sanzioni permetteranno a Israele “di continuare a uccidere persone innocenti e costituire una minaccia alla pace e all’unità della regione e del mondo”.
Il 1° ottobre, l’Iran ha lanciato circa 200 missili contro Israele, un attacco presentato come una risposta all’assassinio del leader palestinese di Hamas a Teheran, imputato a Israele, e del leader degli Hezbollah libanesi, nonché di un generale delle Guardie rivoluzionarie iraniane. l’esercito ideologico della Repubblica islamica, in un attacco israeliano vicino a Beirut.
Le sanzioni americane comportano il congelamento dei beni detenuti direttamente o indirettamente dalle società prese di mira negli Stati Uniti, nonché il divieto per le società con sede nel paese, o per i cittadini americani, di commerciare con questi obiettivi di sanzioni, a rischio di essere sanzionati. giro.
Queste nuove sanzioni si inseriscono in un contesto di attesa dell’attacco promesso da Israele contro l’Iran in risposta a quello portato avanti da Teheran all’inizio di ottobre, mentre i prezzi del petrolio hanno raggiunto il livello più alto da agosto.
L’Iran è uno dei dieci maggiori paesi produttori di petrolio e possiede la terza riserva accertata più grande al mondo.