Bernard Pivot, ex giornalista e scrittore, è morto all’età di 89 anni

Bernard Pivot, ex giornalista e scrittore, è morto all’età di 89 anni
Bernard Pivot, ex giornalista e scrittore, è morto all’età di 89 anni
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l’essenziale
L’ex presentatore, giornalista e scrittore Bernard Pivot è morto questo lunedì 6 aprile all’età di 89 anni, lo ha annunciato la sua famiglia.

L’ex giornalista e scrittore Bernard Pivot è morto questo lunedì, 6 maggio, a Neuilly-sur-Seine. È stata sua figlia, Cécile, ad annunciare la notizia. Morì all’età di 89 anni. Personaggio televisivo ed ex presidente dell’accademia di Goncourt, Bernard Pivot è l’uomo che ha saputo appassionarsi alla lettura francese, finendo per essere conosciuto al grande pubblico più di molti degli scrittori da lui intervistati o premiati con Goncourt.

Il successo di “Apostrofi”

Nato nel 1935, entra a far parte di Le Progrès come giornalista, prima di approdare a Le Figaro Littéraire nel 1958. Ma è in televisione che si rivela. Il suo spettacolo “Apostrophes”, trasmesso su Antenne 2 e che ha riunito migliaia di francesi per molti anni tra il 1975 e il 1990, rimane un punto di riferimento in termini di trasmissioni culturali.

Questo spettacolo che presenta dal vivo, dopo il Concerto per pianoforte numero 1 di Rachmaninov, è imbattibile il venerdì sera. Si ride molto, si gareggia nell’arguzia, si fuma e si beve, ci si insulta, ci si bacia… Il pubblico lo adora, le vendite seguono. Riceve gli scrittori più famosi da tutto il mondo, da Milan Kundera a Vladimir Nabokov e Marguerite Duras.

Lettore faceto e meticoloso, sottopone i suoi ospiti al “questionario Pivot”, ispirato a quello di Proust. Quando finisce “Apostrofi”, l’instancabile giornalista crea “Bouillon de culture”, sempre di servizio pubblico, con un orizzonte più ampio dei libri. Quando lo spettacolo terminò nel giugno 2001, l’ultimo numero attirò 1,2 milioni di spettatori.

Soprattutto un giornalista

Alcuni lo ricordano, vestito con la vecchia camicetta grigia dei professori, come colui che cercò di conciliare i francofoni con l’ortografia organizzando, dal 1985, il Dicos d’or, un campionato di ortografia divenuto rapidamente internazionale. Nel 2004, è stato il primo “non scrittore” cooptato all’Académie Goncourt. È diventato presidente nel 2014 e si è dimesso alla fine del 2019.

Scrisse tre romanzi: “L’Amour en vogue” (1959), che non trovò serio, “Sì, ma qual è la domanda?” (2012) e “…but life goes on” (2021), prossimo all’autofiction. Numerosi anche i saggi, sulla lingua francese ma anche sulle sue altre due grandi passioni: il vino e il calcio.

Trascorse la sua infanzia nel Beaujolais e si distinse per essere un illuminato amante dei vini di questa regione. A lui dobbiamo un “Dizionario degli amanti del vino” (Plon, 2006). Nel calcio, era un fedele tifoso dell’AS Saint-Etienne e della squadra francese.

Si definiva soprattutto giornalista, professione di cui conobbe tutte le sfaccettature. Divenne capo dipartimento di Le Figaro nel 1971, incarico dal quale si dimise nel 1974 dopo un disaccordo con Jean d’Ormesson (che sarebbe diventato il suo ospite televisivo più frequente). Passa per Lire, Le Point, Le Journal du Dimanche.

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