Secondo un rapporto diffuso domenica dalle autorità locali, le gravi inondazioni nel Rio Grande do Sul, uno stato situato nel sud del territorio brasiliano, hanno provocato almeno 60 morti nella scorsa settimana e 103 persone risultano disperse.
Secondo la stessa fonte si sono registrati almeno 155 feriti, mentre i danni materiali causati dalle piogge hanno costretto più di 88.000 persone ad abbandonare le proprie case, tra cui quasi 16.000 sfollati che si sono rifugiati in scuole, palestre e altri rifugi temporanei.
Queste inondazioni hanno provocato smottamenti e il crollo di alcuni ponti in questo stato del Rio Grande, oltre alle strade spazzate via dalle acque.
Gli operatori dei servizi di base hanno segnalato interruzioni di corrente e di comunicazione. Più di 800.000 persone non hanno accesso all’acqua, secondo la protezione civile basata sulle statistiche della società idrica Corsan.
“Ripeto e insisto: la devastazione a cui siamo sottoposti non ha precedenti”, ha affermato domenica mattina il governatore dello Stato, Eduardo Leite, che in precedenza aveva ritenuto che questo Stato devastato dal disastro avesse bisogno di una “sorta di ‘ Piano Marshall’ da ricostruire.
Il Capo dello Stato brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, si è recato ieri, domenica, in questo Stato per informarsi sulla situazione, accompagnato dal Ministro dell’Ambiente, Marina Silva, dal Ministro della Difesa, José Mucio Monteiro, e dal Ministro della Finanza, Fernando Haddad.
