Omicidio in villa, diverse condanne

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Il tribunale di primo grado di Marrakech ha condannato venerdì a sette mesi e dieci mesi di carcere un uomo kuwaitiano e una donna marocchina, riconosciuti colpevoli dell’omicidio di una donna marocchina di 22 anni, trovata annegata nella piscina di una villa a Sidi Brahim, a Marrakech.

Altri sette imputati di nazionalità kuwaitiana e due donne marocchine hanno ricevuto rispettivamente quattro mesi di reclusione con sospensione della pena e due mesi di reclusione con sospensione della pena in questo caso.

I fatti risalgono al 14 aprile, data in cui otto kuwaitiani, accompagnati da queste donne marocchine, tra cui una minorenne, trascorsero una serata ubriaca in una villa nell’oasi di Sidi Brahim, trasformatasi in una tragedia con la morte per annegamento di una giovane donna di 20 anni.

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La sezione Menara-Marrakech dell’Associazione marocchina per i diritti umani (AMDH) ha chiesto l’apertura di un’indagine approfondita sul caso e l’arresto del proprietario della villa e del suo amministratore.

L’associazione ritiene che i fatti imputati agli imputati siano sufficientemente gravi e che non debbano essere classificati come reati minori, ma come reato di tratta di esseri umani, essendo l’imputato accusato di omicidio e stupro di minore.

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